Il Governo prepara un intervento sulle plusvalenze. È il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ad annunciarlo: «Si dà per scontato che ci sia stato un ricorso sistematico a plusvalenze fittizie e stiamo riflettendo, bisogna vedere se la normativa fiscale fotografa in modo coerente e corretto questo fenomeno. Quindi non escludo novità».
Ma quale sarebbe l’intervento? Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, si vuole agire nel campo in cui un singolo Paese può operare con una certa autonomia: quello tributario. In poche parole, si andrebbe ad agire sulle tasse.
Si dovrebbe agire sulla modifica dell’articolo 86 del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e del valore ai fini fiscali delle transazioni. Conteranno i movimenti di cassa, e qualora non ci fossero, il caso frequente degli scambi senza passaggio di denaro, la tassazione colpirebbe subito l’intera cifra della plusvalenza.
La questione è spinosa e piena di trappole che rendono difficile un intervento. Anche le autorità sportive internazionali ci stanno sbattendo il muso anche se da anni FIFA e UEFA si sono poste il problema. La prima lavora alla definizione di una serie di parametri per rendere il più possibile “oggettivo” il valore di un calciatore.
In sede europea, proprio il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è impegnato da tempo su un percorso diverso: in assenza di flusso di cassa, iscrivere a bilancio non la cifra dichiarata (e in diversi casi gonfiata) ma quella dell’ultimo esercizio.