La “manovra stipendi” sulla quale la procura della FIGC ha già aperto un fascicolo per far chiarezza sui conti della Juventus potrebbe causare problemi anche a società che nulla hanno a che fare con questo procedimento, ma che annoverano fra le proprie fila giocatori, che all’epoca, erano tesserati del club bianconero.
La lista, come riporta La Repubblica, è abbastanza lunga e presenta diversi calciatori di spicco di club in giro per l’Italia e per tutta Europa: Paulo Dybala alla Roma, Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur al Tottenham, Merih Demiral all’Atalanta, Arthur al Liverpool e Aaron Ramsey al Nizza.
Gli accordi fra la Juventus e i propri calciatori per posticipare il pagamento degli stipendi, con scritture a bilancio giudicate false dall’accusa, comprendono sia il 2020 che il 2021. Stipendi risparmiati per il bilancio in chiusura, ma poi spalmati su quelli successivi. Accordi frutto di scritture private firmate in momenti diversi. Ed è soprattutto la seconda scrittura che rischia di tirare in mezzo i 16 calciatori che l’hanno firmata, perché questa contiene le cosiddette “side letter”, scritture non depositabili, perché nei moduli federali non è previsto il pagamento degli stipendi dei calciatori, a cui gli stessi avevano formalmente rinunciato.
Una violazione che può costare alla Juventus fino a tre volte l’intero ammontare della somma, che solo per quanto riguarda la seconda manovra, recita oltre 50 milioni di euro. Ma a preoccuparsi devono essere anche i calciatori che hanno firmato quelle carte, visto che il Codice di giustizia sportiva punisce anche «i tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali». La condanna per i calciatori è «di almeno un mese di squalifica».
In questo calderone potrebbe non finire il calciatore juventino più illustre dell’epoca: Cristiano Ronaldo. Secondo gli avvocati del portoghese, CR7 non ha firmato nessun accordo privato con la Juve, infatti la famosa “carta Ronaldo” ritrovata dagli inquirenti vede la firma solo dell’allora direttore sportivo Fabio Paratici, anche se gli inquirenti credono che esista una copia dove c’è anche la firma dell’attuale giocatore dell’Al Nassr.
Stando agli atti, anche Bentancur, Kulusevski, Demiral, Chiesa, Danilo e Alex Sandro non hanno firmato la “side letter”, anche se le indagini vanno avanti per scoprire eventuali accordi firmati che al momento non sono stati trovati. È appurata, invece, la presenza delle firme nei vari documenti di calciatori come Dybala, Rabiot, Szczesny, Bonucci, Cuadrado, Arthur, McKennie e Bernadeschi, quest’ultimo oggi al Toronto.
E anche altre “side letter” potrebbero imbarazzare alcuni club. Ad esempio, quella con il presidente dell’Atalanta Percassi per «obblighi non federali» nell’affare Romero, ma dove il calciatore, ora al Tottenham, non dovrebbe essere colpito da nessuna indagine.