Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, ma anche il progetto per il nuovo San Siro. Sono tra i temi dei quali il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore. Salvini sottolinea di aver trovato, appena entrato al ministero, «117 opere commissariate, ferme anche per 15 anni. Stiamo cercando di correre come matti. Ho convocato una cabina di regia al Pirellone con il Coni e i ministeri coinvolti. Ci sono da mettere a terra le date anche sul Pnrr, e anche su questo sappiamo già realisticamente che alcune opere non arriveranno in tempo. Cercheremo di correre».
Per quanto riguarda le Olimpiadi invernali, Salvini garantisce che «la maggior parte delle opere sarà pronta». Poi c’è un paradosso, evidenziato da Salvini, proprio su alcune opere per i Giochi: «Alcune infrastrutture erano state contrattualizzate già in ritardo, con consegna prevista per il 2027, paradossale per un’Olimpiade che si svolgerà nel 2026. Qualcosa è chiaro che non ha funzionato. Ma ora la corsa contro il tempo va fatta soprattutto per le strade».
Tra le opere che vanno fatte per il ministro non ci sono solo quelle per le Olimpiadi. C’è anche il nuovo stadio di Inter a Milan. Salvini sottolinea «che le società che hanno uno stadio di proprietà sono più avanti. Per me San Siro è un simbolo, ma ci vuole uno stadio nuovo. Quello vecchio rimarrebbe una cattedrale nel deserto. Vittorio Sgarbi (sottosegretario alla Cultura, ndr) non ha deleghe per dire di mantenerlo. Le sovrintendenze devono tutelare il bello, ma non oltre il buon senso».
Poi, sollecitato, Salvini aggiunge che sì, evidentemente in tutte le città e non solo a Milano, c’è un problema di sicurezza, «ma questo non è il momento di polemizzare. Posso dire che il ministero degli Interni sta assumendo personale, polizia e forze dell’ordine».