De Siervo: «DAZN? No rescissione, ma richiamo severo»

L’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, è intervenuto a margine della presentazione del fuorigioco semiautomatico, che sarà utilizzato dalla prima giornata di ritorno della Serie A 2022/23. Tra…

De Siervo lite Casini

L’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, è intervenuto a margine della presentazione del fuorigioco semiautomatico, che sarà utilizzato dalla prima giornata di ritorno della Serie A 2022/23. Tra i temi affrontati anche quello che riguarda i problemi fatti registrare da DAZN nel primo turno di campionato dopo la sosta.

«E’ stato un incontro proficuo e sono state individuate le cause del problema. Il 50% degli utenti ha avuto disservizi per oltre quindici minuti di partita, per questo motivo è stato concesso da parte di DAZN a tutti gli utenti impattati un rimborso pari a un quarto del canone che paga. La parte più rilevante è che hanno garantito lo spostamento di una struttura tecnica in Italia in grado di risolvere questi problemi in tempo reale», ha esordito.

Poi, parlando delle indiscrezioni su una potenziale rescissione dell’accordo con DAZN, De Siervo ha chiarito: «Nessuna rescissione con DAZN? No. Riusciamo sempre a fare dei bandi che garantiscono la Lega. Abbiamo fatto un richiamo molto severo a quali sono gli obblighi contrattuali, evidentemente a tutela della Lega. Come ha detto il presidente Casini, siamo parte danneggiata in questa questione e abbiamo richiamato DAZN a quelli che sono i loro doveri».

«Bisogna essere onesti. Il tema è che ci sono stati tre problemi diversi in un anno e mezzo ed è stato impattato un percorso evolutivo. Son tutti problemi risolti e che non si sono mai riproposti progressivamente. In ogni caso l’audience di quest’anno è progressivamente superiore a quello dell’anno precedente e sempre più persone vedono il calcio italiano. Questi flussi così importanti su una rete che non aveva mai avuto una presenza in contemporanea di eventi diversi hanno fatto registrare dei problemi», ha proseguito l’AD della Serie A.

Sul nuovo bando «siamo a un punto buono, siamo in anticipo. Si offre una serie di possibilità con l’obiettivo di raccogliere le realtà esistenti, ma anche quelle che evolutivamente possono essere pronte nei prossimi anni. La durata in Italia potrebbe allungarsi fino a cinque anni e questo elemento consentirebbe anche a operatori nuovi di fare un investimento, perché la resa di un progetto come questo ha evidentemente un percorso temporale sufficiente di ammortizzare l’investimento iniziale e garantirsi ricavi per cinque anni».

«L’Italia è l’unico dei Paesi tra i Big 5 che non ha avuto un ingresso serio di una telco nella distribuzione dei contenuti, perché all’estero è prevista la possibilità di vendere in bundle connettività e contenuti. L’impossibilità di offrire questa proposta ha danneggiato la Serie A e il calcio italiano, non consentendo che quegli investimenti che arrivano da un perimetro che non è soltanto il prezzo per abbonati potessero riservare», ha aggiunto a proposito dei problemi legati al bando in Italia.

E sulla redditività della Serie A spiega: «Dal punto di vista generale in termini di ricavi per i diritti domestici, il nostro rendimento è in linea con gli altri, fatta eccezione per la peculiarità del mercato inglese. Mettiamoci anche il fatto che siamo il Paese con il maggior numero di pirati, il peggiore di tutta Europa e da questo punto di vista ci aspettiamo un intervento importante da questo Governo».

«Il rifinanziamento del calcio italiano parte da un cambiamento nelle abitudini. Dobbiamo convincerci che il consumo di contenuti pirata è un danno effettivo e supera i 300 milioni a stagione. Per questo non riusciamo a raggiungere quel delta che aveva in passato, purtroppo siamo tristemente noto per essere il Paese del “pezzotto”», ha aggiunto De Siervo sul tema pirateria.

Poi, una considerazione finale: «Noi arriviamo dunque in anticipo, con un sistema di regole che dovrebbe consentirci di avere un maggiore impatto e una maggiore durata, con un mercato che dovrebbe aprirsi perché questo arco temporale nuovo consentirà a nuovi soggetti di entrare in un mercato come il nostro, e soprattutto con una qualità del prodotto che sta crescendo».

E in chiusura, una battuta sui diritti internazionali: «Riteniamo nei prossimi sei mesi di avere, per quanto riguarda l’Italia, la capacità di produrre un sistema di pacchetti che possa stimolare al meglio i vari operatori e parallelamente sulla parte internazionale la possibilità di vendere su un arco temporale più lungo. Infine abbiamo internalizzato l’ultima parte del lavoro, che era la parte di vendita dei diritti internazionali. Abbiamo assunto come direttore della parte media internazionali una grande professionista che è Anna Guarnerio e continueremo a farlo dall’interno anziché tramite agenzie».