Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali Aperegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.
L’ex direttore di gara teramano, dopo alcuni interventi su Calcio e Finanza (tra cui anche l’addio di Trentalange per il caso D’Onofrio), ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo sulle vicende arbitrali delle ultime settimane.
Finalmente, dopo la lunghissima pausa per il Mondiale in Qatar, è tornato il campionato. La Serie A è ripartita dalla 16ª giornata, per la gioia di appassionati e tifosi, riprendendo i giochi esattamente dove li aveva interrotti. Nulla è cambiato… o forse qualcosa sì.
Come vi avevamo anticipato qualche settimana fa qui su Calcio e Finanza, Alfredo Trentalange non è più presidente dell’AIA, dimessosi dopo i tristi e noti fatti legati alla vicenda Rosario D’Onofrio. Pur rimanendo esterni, ci limitiamo a riportare ciò che è successo: l’ex presidente, che si era dichiarato estraneo ai fatti e che aveva chiesto compattezza al Comitato Nazionale e a tutti i presidenti di sezione, alla fine ha rassegnato le proprie dimissioni il 18 dicembre, proprio un giorno prima del Consiglio Federale, con ogni probabilità per evitare il commissariamento.
Al posto di Trentalange è subentrato, con un ruolo ad interim, Duccio Baglioni, che avrà ora 90 giorni per poter indire nuove elezioni. Secondo alcuni rumors interni, dopo la conduzione di Sassuolo-Salernitana affidata a Maria Sole Ferrieri Caputi e dopo la notizia della probabile terna tutta femminile in un match della 20a giornata, l’AIA potrebbe colorarsi ancora di più di rosa.
L’attuale dirigenza potrebbe infatti cavalcare quest’onda, considerate anche le difficoltà di trovare una figura idonea da candidare viste le vicissitudine del caso D’Onofrio che ne hanno minato la credibilità, proponendo Katia Senesi, già all’interno dell’attuale governance.
E ancora, a proposito di cambiamenti e di novità: dal 1 gennaio la giustizia “domestica” è passata nelle mani della Federazione, ma i processi avviati nel 2022 sono ancora di competenza del precedente procuratore degli arbitri. Non a caso, il 31 dicembre scorso, alle ore 21.42 (proprio a poche ore dal cambio dell’anno…) è giunta a Piero Giacomelli una nuova convocazione per essere ascoltato nel procedimento che vede protagonista il vice presidente Duccio Baglioni nella vicenda Avalos nella quale pare siano stati già ascoltati diversi Assistenti Arbitrali.
Ovviamente, dopo tutti gli scossoni e le notizie delle ultime settimane, c’è massimo riserbo su quelli che potranno essere i nuovi schieramenti e soprattutto su quello che potrebbe contrapporsi a questa nuova governance.
Discorsi che però, per fortuna, riguardano ben poco gli arbitri, gli unici completamente non coinvolti ed estranei in tutta la vicenda. I fischietti sono prontissimi per il nuovo anno: negli scorsi giorni nel centro Acquacetosa di Roma, i direttori di gara si sono sottoposti a test fisici e quiz regolamentari, oltre ad un lavoro specifico sul Saot ( fuorigioco semi-automatico ) in vigore nel nostro campionato dal prossimo 27 gennaio.
La Serie A è ripartita, con le vicende AIA ancora a tenere banco. Ma per fortuna ci sono loro, i nostri arbitri, estranei alle vicende torbide del caso D’Onofrio. Ogni domenica qualcuno proverà come sempre a tacciarli di malafede, ma in realtà sono sempre pronti a tenere alti i valori dello sport: lealtà, onestà e professionalità.