Streaming pirata, stretta GDF: arrivano le sanzioni per gli utenti

La guerra contro lo streaming pirata è arrivata all’ultimo stadio: nel mirino ora c’è infatti l’utente pirata. Come riportato dal Sole 24 Ore, infatti, dopo aver colpito chi gestisce le…

Quali sono i rischi del pezzotto

La guerra contro lo streaming pirata è arrivata all’ultimo stadio: nel mirino ora c’è infatti l’utente pirata. Come riportato dal Sole 24 Ore, infatti, dopo aver colpito chi gestisce le piattaforme illegali per calcio, film o serie Tv, ora la Guardia di Finanza punterà l’utilizzatore finale di questi servizi piratati, dal “pezzotto” fino ai sistemi simili.

Il Sole 24 Ore riporta anche il contenuto di un “Verbale di accertamento e contestazione di violazioni amministrative” che vede come mittente il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi tecnologiche della Gdf, inviato all’utilizzatore del servizio pirata. La sanzione amministrativa pecuniaria è duplice: 154 euro nel caso di utilizzo in maniera illecita di contenuti audiovisivi coperti dal diritto d’autore oppure di 1.032 euro «in caso di recidiva», cifre ridotte a 51 euro o 344 euro in caso di pagamento entro 60 giorni.

«Un ruolo determinante nel contrasto al cybercrime – le parole Gian Luca Berruti, colonnello della Guardia di Finanza, responsabile delle indagini e nel frattempo passato in servizio presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – è giocato dalle innovative tecniche investigative connotate dal supporto dei nuovi strumenti tecnologici».

Ad oggi sarebbero già partiti circa 1.600 verbali, con circa un migliaio di utenti che avrebbero già pagato. «È importante sensibilizzare tutti i cittadini, soprattutto i giovani, su questo tema – aggiunge Berruti – e far capire loro che finanziare questo business significa finanziare la criminalità organizzata. Dobbiamo tutelare l’economia sana e le imprese che rispettano le regole».

Operazioni che trovano il positivo accoglimento di chi è danneggiato da questo tipo di comportamenti, a partire dalle emittenti.  «I clienti finali che, grazie alle operazioni svolte, vengono identificati e multati per aver commesso atti di pirateria stanno crescendo. Se da un lato questi numeri sono la dimostrazione che la pirateria in Italia è diffusa in maniera massiccia dall’altro confermamo quanto le Forze dell’Ordine siano sempre attive e impegnate a debellare un problema che sta provocando ingenti danni al sistema», ha spiegato al Sole 24 Ore Stefano Azzi, ceo di Dazn in Italia.

«Queste prime multe – ha aggiunto dal canto suo Andrea Duilio, ceo di Sky Italia – mostrano che è doppiamente pericoloso usufruire di servizi pirata, perché non solo si consegnano i propri dati personali a organizzazioni criminali, ma si compie anche un illecito per cui si è multati e perseguiti».