I principali club calcistici dell’Ucraina hanno chiesto alla FIFA che l’Iran sia escluso dai prossimi Mondiali a causa del sostegno militare del Paese all’invasione da parte della Russia. L’amministratore delegato dello Shakhtar Donetsk Sergei Palkin ha accusato l’Iran di «partecipazione diretta agli attacchi terroristici contro gli ucraini», suggerendo che la Nazionale del suo Paese dovrebbe essere ammessa in Qatar come sostituta.
«Questa sarebbe una decisione equa che dovrebbe attirare l’attenzione di tutto il mondo su un regime che uccide le sue persone migliori e aiuta a uccidere gli ucraini», le parole di Palkin – riportate da AP News – parlando alla vigilia della sfida di UEFA Champions League tra il Celtic e lo Shakhtar.
La scorsa settimana la Casa Bianca ha affermato che gli Stati Uniti hanno prove che le truppe iraniane sono «direttamente impegnate sul campo» in Crimea a sostegno degli attacchi dei droni russi alle infrastrutture e alla popolazione civile dell’Ucraina. E il capo del servizio di intelligence ucraino, Kyrylo Budanov, ha dichiarato in un’intervista che le forze russe avevano utilizzato circa 330 droni “Shahed” di costruzione iraniana e che ne erano stati ordinati altri.
La FIFA non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. Tuttavia, in caso di esclusione di una Nazionale asiatica, appare praticamente impossibile che la sua sostituta sia europea. L’organo di governo del calcio mondiale in genere non sospende le federazioni affiliate a causa delle decisioni militari di un governo nazionale, sebbene alla Jugoslavia sia stato impedito di competere per qualificarsi alla Coppa del Mondo del 1994 a seguito della guerra nei Balcani.
La FIFA ha sospeso le squadre russe in seguito all’invasione dell’Ucraina, una decisione che ha impedito alla Russia di giocare nei playoff di qualificazione ai Mondiali di marzo. La FIFA è alle prese, inoltre, con le richieste da parte di gruppi di tifosi iraniani di sospendere la Nazionale in una protesta a sostegno dei diritti delle donne e a contro una politica repressiva di lunga data.