Mistero Yonghong Li, nelle carte spunta un altro nome

Nuovo giallo intorno all’ormai ex proprietario del club rossonero, patron della società prima che passasse sotto il controllo del fondo Elliott.

Yonghong Li vero nome
(Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

E’ di oggi la notizia che Blue Skye Financial Partners – società gestita da Gianluca D’Avanzo e Salvatore Cerchione – ha rinunciato al ricorso contro Elliott sulla vendita del Milan a RedBird Capital. La società lussemburghese ha preso atto, come emerso dall’udienza, che la compravendita è stata già perfezionata a fine agosto e quindi non è possibile un ricorso di questo tipo.

A proposito della causa, emerge un dettaglio interessante in relazione a Yonghong Li, l’uomo d’affari cinese che è stato proprietario del Milan tra l’era Berlusconi e l’inizio della gestione targata Elliott. Yonghong perse il controllo del Milan in favore del fondo statunitense a causa del mancato aumento di capitale di una tranche di 34 milioni di euro, dopo che Elliott gli aveva prestato 303 milioni nel 2017 per il closing con la Fininvest.

Nelle carte della causa intentata da Blue Skye – e alla quale la stessa società ha deciso appunto di rinunciare – si fa riferimento infatti anche al sequestro preventivo di 364 milioni di euro a Elliott chiesto da Yonghong in relazione al cambio di proprietà del 2018, una richiesta il cui tempismo appare quantomeno singolare considerando il ritardo di quattro anni e il fatto che giunga solamente dopo che si è finalizzata un’operazione di cessione che ha valutato il Milan 1,2 miliardi di euro.

Ebbene, nel documento in questione si legge che la richiesta arriva da «Rossoneri Sport Investment Co. Limited, una società di Hong Kong riferibile a Mr. Lee Sui Har, titolare delle azioni di AC Milan prima del trasferimento a Project Red Black (la società lussemburghese che, attraverso Rossoneri Sport Investment Luxembourg, controllava il 99,93% del Milan)».

Lo stralcio del documento in cui Yonghong Li appare con un nome diverso