La galassia industriale-finanziaria legata alla famiglia Agnelli-Elkann questa settimana ha fatto un ulteriore passo verso l’allontanamento dall’Italia. Dopo aver portato le sedi legali e fiscali tra Londra e Amsterdam di molte società partecipate – tra le quali per esempio la Ferrari -, la scorsa settimana Exor, la holding presieduta da John Elkann che controlla tra le altre anche la Juventus, ha fatto sapere che lascerà Piazza Affari.
Il quotidiano economico Verità & Affari ha ripercorso l’andamento in Borsa di Exor dal luglio 2018, dopo la morte di Sergio Marchionne. La società in questi quattro anni ha guadagnato a Milano solo il 3,5%, per una capitalizzazione che ieri toccava i 15,9 miliardi. Nel medesimo periodo, per fare un primo raffronto, l’indice generale Ftse Mib Italia ha registrato un rialzo del 3,7%.
Tra le aziende partecipate invece, sempre dal 25 luglio 2018 a ieri, Stellantis ha invece guadagnato il 16,6% arrivando a 44,2 miliardi di valore. Cnh Industrial, ha fatto un balzo del 60% e vale 16,3 miliardi. Mentre la Juventus nello stesso periodo ha perso il 42% in Borsa. L’altro fronte in forte perdita è l’editoria, con Gedi che è stata tolta subito da Piazza Affari con l’obiettivo di risanarla.
Per quanto riguarda i dividendi di Exor, dalla nascita di Stellantis in poi (2021) sono stati generosi. Nel solo nel 2021, Exor ha incassato dalle sue controllate quotate quasi 650 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quasi 3 miliardi prima della nascita di Stellantis e agli 8 miliardi incassati dalla vendita di PartnerRe.
In totale, spiega Verità & Affari, in Borsa Exor trattava con valori nettamente inferiori rispetto a quello che è il valore netto dei suoi asset (Nav). Da qui, probabilmente, nasce la decisione di lasciare Piazza Affari per spostarsi in Olanda, aggiungendo un altro capitolo della fuga dall’Italia