Delisting e addii: Piazza Affari perde oltre 43 mld di capitalizzazione

La Roma, Benetton, gli Agnelli-Elkann e ora anche i Della Valle. Sono solo alcuni dei nomi e delle società che hanno deciso di lasciare Piazza Affari. L’ultimo in ordine cronologico…

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La Roma, Benetton, gli Agnelli-Elkann e ora anche i Della Valle. Sono solo alcuni dei nomi e delle società che hanno deciso di lasciare Piazza Affari. L’ultimo in ordine cronologico è stato l’ex patron della Fiorentina Diego Della Valle che ha lanciato un’opa su Tod‘s per ritirare il titolo dal listino della borsa milanese.

Come riporta MF-Milano Finanza, sale così oltre i 40 miliardi di euro la capitalizzazione persa da Piazza Affari per via dei delisting effettuati o annunciati finora per quest’ anno. In tutto sono 43,5 miliardi che rappresentano il 6,3% dei 684 miliardi di valori di mercato complessivo delle società quotate sul listino azionario italiano.

La capitalizzazione di Atlantia, della famiglia Benetton, è stata pari a 18,8 miliardi, mentre per Exor i miliardi sono stati 16. Ci sono poi Cerved (2 miliardi di capitalizzazione), Falck Renewables (2,9 miliardi) e Autogrill (2,5 miliardi). Ora è arrivato il turno di Tod’s (1,3 miliardi). A queste si aggiungono anche il club giallorosso e Carige, che va verso il delisting, con una capitalizzazione rispettivamente di  milioni e 610 milioni.

Per quanto riguarda Tod’s, dopo 22 anni di quotazione la famiglia Della Valle ha lanciato un’opa sul gruppo del lusso per delistare la società al prezzo cui l’aveva quotata nel 2000, ovvero 40 euro per azione. In Borsa, il titolo non solo si è subito allineato (+21%) ma si è portato leggermente sopra la soglia a quota 40,3 euro ad azione, toccando un massimo di 40,8 euro, segno che il mercato non esclude del tutto anche un possibile ritocco dell’offerta.

Le ragioni alla base dell’opa? I Della Valle intendono fare un grande investimento nel gruppo per supportarne lo sviluppo. L’obiettivo è valorizzare i singoli marchi (Tod’s, Roger Vivier, Hogan e Fay), dando loro «una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa per rafforzarne il posizionamento nella parte alta del mercato della qualità e del lusso», spiega la società.