Leonardo Del Vecchio ha voluto lasciare una situazione ben definita dopo la sua scomparsa. La Delfin, cassaforte lussemburghese della famiglia che vedrà Francesco Milleri (già AD di EssilorLuxottica) come nuovo presidente, prevede che ognuno abbia un ruolo ben definito, codificato e “incastrato” in una macchina societaria che serve a gestire 30 miliardi di asset.
Co e riporta L’Economia de Il Corriere della Sera, ci sono otto soci paritetici e 5 manager dal grande potere. Ma chi sono questi manager? Si parte da Sergio Erede, legale e consigliere storico di Leonardo Del Vecchio. Insieme hanno studiato l’assetto della nuova governance di Delfin.
Giovanni Giallombardo, nato 66 anni fa a Gioia del Colle. Nato e cresciuto in Lussemburgo, lì ha studiato (laurea in economia) ed è stato assunto in Citicorp prima di entrare nella filiale lussemburghese di Rolo Banca e poi in quella di Unicredit, diventandone il numero uno.
È un uomo di finanza, molto introdotto negli ambienti economici e istituzionali del Granducato. In Delfin è stato chiamato nel 2013, presumibilmente anche per queste sue caratteristiche di “cerniera” istituzionale. Oggi è presidente della Luxair, una partecipazione poco nota del portafoglio di Delfin e tutto sommato trascurabile se paragonata a Essilux, Covivio, Generali, Mediobanca ecc.
Un tecnico del diritto è invece l’avvocato Aloyse May, nato a Strasburgo in Francia nel 1954. Riservatissimo, è uno dei presidenti onorari dell’Unione avvocati europei e tra i più esperti legali della Corte del Lussemburgo. E l’uomo che, nel tetris Delfin, conduce per mano la cassaforte nelle pieghe dei codici lussemburghesi.
Romolo Bardin è un altro dei professionisti che sono stati più vicini a Del Vecchio. L’uomo mantiene le deleghe operative della Delfin, di cui è amministratore delegato. Entrato in Luxottica nel 2002, e uno dei professionisti chiave del “sistema Luxottica-Delfin”, è l’uomo della finanza tra cassaforte e partecipate.
Poi c’è il notaio Mario Notari, ordinario di diritto commerciale alla Bocconi è uno dei tre partner dello studio milanese Zabban. La sua cifra sono le grandi dinastie imprenditoriali: in passato è stato anche nel board della Camfin di Marco Tronchetti Provera. Ma è anche stato nel board di Generali, di Kairos group e di Rcs Mediagroup. In Delfin ed Essilux è una sorta di collante tra famiglia e attività industriale. Notari è nel cda della cassaforte del Granducato della quale ha seguito l’evoluzione sul fronte della governance. All’indomani della scomparsa di Del Vecchio è entrato a far parte anche del Consiglio di Essilux, come amministratore non indipendente.