D’Amico: «Dybala dovrà accontentarsi di un salario inferiore»

«Insigne? Non avevo mai visto una città bloccata per l’arrivo di un giocatore: all’aeroporto 15 poliziotti ci hanno fatto da staffetta fino in centro bloccandoci il traffico ogni 2 km….

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(Foto: Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images)

«Insigne? Non avevo mai visto una città bloccata per l’arrivo di un giocatore: all’aeroporto 15 poliziotti ci hanno fatto da staffetta fino in centro bloccandoci il traffico ogni 2 km. Abbiamo trovato centinaia di italo-canadesi, sembrava di essere a Mergellina». Queste le parole di Andrea D’Amico, procuratore e intermediario nel trasferimento di Insigne al Toronto, intervenuto ai microfoni de “La Politica nel Pallone”, la trasmissione radiofonica della Rai condotta da Emilio Mancuso.

«Sono convinto che tornerà utile alla Nazionale, aveva anche parlato con Mancini e il Ct lo ha assicurato che l’avrebbe comunque chiamato, a meno che non avesse cambiato sport. Arriveranno altri giocatori importanti a Toronto e nella MLS, è un campionato in crescita. Sulle operazioni specifiche preferisco non sbilanciarmi finché le cose non sono fatte. Il presente e il futuro del calcio per certi versi sarà in Nord America, organizzeranno i Mondiali del 2026, le disponibilità economiche sono importanti come dimostrano gli acquisti di americani nel nostro campionato», ha aggiunto.

E poi su alcuni affari che coinvolgono la Serie A: «Dybala alla fine dovrà accontentarsi di una piazza e un salario inferiore rispetto alle aspettative. Koulibaly? La sensazione è che proverà ad andare a scadenza, altrimenti un giocatore non avrebbe mai detto di no alla Juventus. Prima o dopo si arriverà a creare una Superlega internazionale e diventerà l’Nba del calcio. Mi rendo conto che ci sono tanti nostalgici, ma il sistema è anacronistico», ha concluso.

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