In Francia addio al canone tv: «Per famiglie risparmio da 138 euro»

“Questa estate elimineremo il canone tv e questo consentirà alle famiglie di risparmiare altri 138 euro”: così la premier francese, Elisabeth Borne, illustrando le linee programmatiche del suo governo all’Assemblea…

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“Questa estate elimineremo il canone tv e questo consentirà alle famiglie di risparmiare altri 138 euro”: così la premier francese, Elisabeth Borne, illustrando le linee programmatiche del suo governo all’Assemblea Nazionale.

Secondo l’ultimo studio di Mediobanca, la Francia tra i principali Paesi europei era la seconda come costo del canone. All’Italia infatti spetta il più basso canone unitario fra i maggiori Paesi europei, inferiore anche alla media europea (€0,25 al giorno per abbonato contro i €0,34 medi). Molto più onerose per i contribuenti la TV pubblica tedesca (€0,58 giornalieri), quella britannica (€0,48) e francese (€0,38).

  • REGNO UNITO: 173,7 euro (€0,48 al giorno); in % del Pil pro-capite: 0,53%.
  • GERMANIA: 210 euro (€0,58 al giorno); in % del Pil pro-capite: 0,61%.
  • FRANCIA: 138 euro (€0,38 al giorno); in % del Pil pro-capite: 0,45%.
  • ITALIA: 90 euro (€0,25 al giorno); in % del Pil pro-capite: 0,36%.
  • MEDIA EUROPEA: 125 euro (€0,34 al giorno); in% del Pil pro-capite: 0,5%.

Il basso canone unitario italiano è parzialmente compensato dalla pubblicità, sottoposta a criteri di affollamento restrittivi (ulteriormente inaspriti dal 2022 e ancor di più nel 2023), così come avviene in Francia e Germania, mentre è assente nella BBC e nella RTVE.

In Italia canone unitario di €90 è in vigore dal 2017 ed è stato confermato anche per il 2022 e per gli anni seguenti. La quota del canone ordinario che viene incassata dalla Rai è pari a circa l’86% di quanto pagato dall’utente (era il 93% nel 2013), pari a 77 euro circa, dopo la deduzione dai 90 euro della tassa concessione governativa, del 50% extra-gettito trattenuto dallo Stato, del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, dell’IVA e di altro.

In termini assoluti, lo Stato Italiano trattiene pertanto un importo complessivo di circa €290 mln. Tale percentuale è inferiore a quella dei maggiori Paesi europei: Germania (98%), UK (96%) e Francia (96%), mentre la media europea è del 89,5%. Nel 2016 l’inserimento in bolletta del canone si è tradotto in un incremento del numero di abbonati di oltre il 30%; quota sostanzialmente stabile a partire dal 2018, passando da 22 milioni a 22,3 milioni attuali.