Si accende lo scontro tra la CONMEBOL, la confederazione sudamericana, e la FIFA, organo di governo del calcio mondiale. Una spaccatura che si allarga: scelte non condivise, idee diverse, tra cui il Mondiale biennale, una proposta del presidente svizzero Gianni Infantino mai del tutto digerita.
L’ultimo motivo di frizione riguarda un’uscita infelice di Arsene Wenger, ex allenatore dell’Arsenal e oggi responsabile dello sviluppo mondiale del calcio per la FIFA, che parlando dell’attaccante del Paris Saint-Germain Kylian Mbappé sottolineava che «se fosse nato in Camerun, non sarebbe diventato questo giocatore. C’è l’Europa e il resto del mondo, che ha bisogno di aiuto o perderemo troppi talenti».
Frasi che la CONMEBOL ha ritenuto «molto infelici e che, oltre a rivelare ignoranza sul contributo dei calciatori africani al calcio, mostrano un pregiudizio denigratorio». Così la Confederazione sudamericana ha scritto in una lettera indirizzata a Infantino, a contrasto di quello che viene definito come euro-centrismo nel calcio.
Poi l’attacco sul processo decisionale che ha portato al via libera per le cinque sostituzioni. Una riforma approvata «senza una consultazione che avrebbe arricchito il dibattito». Si tratta, per la CONMEBOL, di una «pratica escludente che si sta ripetendo e crea preoccupazione». Una situazione che potrebbe ripetersi anche con la prossima novità in arrivo: il fuorigioco semi-automatico.