Tim e Dazn sono al tavolo di un complicato negoziato e una soluzione, secondo quanto riportato dall’ANSA, non è ancora a portata di mano ma entrambi lavorano per arrivare a un accordo entro l’estate.
Il calcio non è stato quel volano per la fibra che l’ex ad di Tim Luigi Gubitosi si era immaginato ma Pietro Labriola ha già fatto ‘pulizia’, con un accantonamento da 548 milioni tutto quello che arriverà, riduzione del minimo garantito di 340 milioni all’anno o uscita dal contratto di esclusiva, “avrà un upside per Tim in termini di cashflow visto che al momento le stime incorporano il contratto così come è stato siglato l`anno scorso” commentano gli analisti di Equita.
Quando l’ad di Tim ha presentato i conti trimestrali ha ribadito “stiamo negoziando; sono abbastanza positivo ma non entro nel dettaglio” aggiungendo scarmanticamente un “never say never”. A rendere difficile la negoziazione c’è, tra le altre cose, la difficoltà di quantificare il valore dell’App che pure ha – spiegano gli addetti ai lavori – un senso commerciale, dato dalla richiesta sempre maggiore di aggregazione delle app in una sola piattaforma per semplificare la navigazione sulle smart tv.
La scorsa stagione era cominciata zoppicando, è intervenuta l’Agcom con tre provvedimenti che hanno riguardano la qualità del servizio (con la previsione di parametri di qualità e meccanismo di rimborso fino al 100% dell’abbonamento); l’assenza di un adeguato customer care (sanzionata) e il rilevamento degli ascolti (fa fede Auditel) e l’offerta per la nuova stagione sportiva 2022/2023 dovrà partire da queste basi. Gli abbonamenti poi non sono mai davvero decollati e la pirateria ancora impazza da qui la decisione di limitare la doppia utenza.
La richiesta di diminuire il minimo garantito (si parlava di uno sconto di 100 milioni) va a braccetto con lo scioglimento dell’esclusiva su TimVision per l’app Dazn. Smentita, nei fatti ma anche nelle dichiarazioni del ceo di Vivendi, l’ipotesi che a risolvere il problema potesse arrivare un’offerta per la piattaforma del gruppo Tim. In una sua recente intervista Arnaud De Puyfontaine alla domanda su un interesse per Tim Vision ha lasciato intendere di essere soddisfatto della situazione attuale : “siamo già soci tramite Tim, confidiamo ci possano essere sinergie industriali sempre più producenti con CanalPlus”.
Si guarda allora a possibili partners tra gli OTT ma Amazon si è chiamata fuori una decina di giorni fa e Sky pur restando alla finestra non preme più come l’anno scorso avendo dato prova di resilienza anche senza il calcio. La tv satellitare, oggi guidata da Andrea Duilio, ha perso circa 400mila abbonati e ha visto ridursi gli introiti pubblicitaria ma ha tagliato anche i costi operativi e alla fine il margine di redditività è cresciuto. Il conto alla rovescia però è partito, la nuova stagione sportiva è alle porte ed è nell’interesse di tutti arrivare a un accordo in tempo utile, almeno a luglio, perchè possa essere presentata in tempo utile una proposta commerciale.