«Calciatrici professioniste? C'è discriminazione in sport femminile»

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha parlato durante il Consiglio nazionale al Salone d’Onore di Palazzo H, al Foro Italico. Tra i tanti temi toccati dal numero uno del…

Malagò presidente Coni

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha parlato durante il Consiglio nazionale al Salone d’Onore di Palazzo H, al Foro Italico. Tra i tanti temi toccati dal numero uno del CONI, ha commentato la grande novità nel mondo del pallone femminile. Infatti, a partire dalla prossima stagione calcistica, il calcio femminile passerà al professionismo.

Un passaggio doveroso quanto necessario per la crescita di un movimento che ha visto la Nazionale femminile qualificarsi ai Mondiali del 2019, dove le Azzurre sono arrivate fino ai quarti di finale. In estate, invece, il gruppo guidato dalla CT Milena Bertolini parteciperà alla fase finale degli Europei femminili.

«Complimenti alla Federcalcio, ha mosso le acque, ha tirato un sasso nello stagno riconoscendo le atlete tesserate in Serie A come professioniste. Ma c’è un problema: i fondi stanziati non sono sufficienti neppure per la prima stagione e dunque tutto va a carico delle società. E poi c’è una vera discriminazione all’interno del mondo femminile: il professionismo vale solo per le calciatrici? Perché la ventunesima giocatrice del Tavagnacco è professionista e non devono esserlo Federica Pellegrini, Sofia Goggia o Paola Egonu? È un discorso che non si può sentire», ha concluso Malagò.