Era il 2019 quando l’AD corporate dell’Inter Alessandro Antonello e il presidente del Milan, Paolo Scaroni confermavano la volontà di costruire insieme un nuovo stadio nell’area di San Siro. Un progetto che puntava a riqualificare completamente la zona, con un investimento comune da 1,2 miliardi che nelle intenzioni doveva essere «un nuovo centro città».
Tre anni dopo non è ancora chiaro dove verrà costruito il nuovo stadio. Il progetto ufficiale c’è, ma – ricorda La Gazzetta dello Sport – l’inizio dei lavori ancora no. Di sicuro Inter e Milan proseguiranno assieme, nel desiderio comune di realizzare il nuovo stadio che ospiterà le due squadre e segnerà un punto di svolta.
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Dalla presentazione congiunta nel 2017 al protocollo di intesa del 2018, i club sono sempre stati uniti. Fino al progetto di fattibilità presentato nel 2019, con l’idea di demolire il “Meazza”. Ipotesi messa subito in discussione, con i club che avevano lavorato per tenere “in vita” in qualche modo l’attuale stadio. E in tal senso erano stati presentati i progetti di Populous e Manica-Sportium a fine 2019.
La scelta del progetto è stato soltanto l’ultimo passo di una serie di mosse strategiche comuni. L’ultima è stata la scelta ufficiale del progetto, che nelle intenzioni del club avrebbe dovuto accelerare l’inizio dei lavori. Sin dal giorno della presentazione del progetto, Inter e Milan hanno viaggiato a velocità diversa rispetto al Comune, con il desiderio di riuscire a mettere piede nel nuovo impianto per la stagione 2026/27.
Lo stallo prolungato è alla base dei recenti dissapori. Per il sindaco Sala lo stadio resta «un’opportunità anche per Milano e si deve fare, ma il problema sono le legittime opposizioni dei comitati». Un tema che torna di attualità. San Siro non ha più l’esclusiva, Sesto resta una soluzione credibile, in attesa dell’esito sulla analisi di fattibilità.