E’ già tempo di bilanci dopo la sconfitta dell’Italia con la Macedonia del Nord. Come sempre accade dopo ogni grande delusione sportiva, è già partita la macchina dei processi e delle tesi difensive nei confronti degli Azzurri e – più in generale – nei confronti del calcio italiano come sistema.
Si torna a parlare di rivoluzione e, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina sarebbe al lavoro per fare sì che il 2022 si trasformi in un anno di svolta per il mondo del pallone. In programma ci sono dodici mesi di riforme legate ai format dei campionati e alla stabilità economica del sistema (dall’indice di liquidità per iscriversi al campionato ad altri paletti finanziari).
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Ma c’è di più. Gravina ha in mente un progetto tecnico-sportivo che parta dalle infrastrutture per arrivare alla valorizzazione dei vivai, con l’inserimento di nuove regole per fare giocare di più i giovani. A settembre, inoltre, la UEFA deciderà sull’assegnazione degli Europei del 2032, per i quali l’Italia si è candidata con buoni margini per ottenere un successo.
Infine, tra le speranze di Gravina anche la costruzione di un rapporto migliore con le società di Serie A, magari da costruire grazie al nuovo presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. Gravina ci proverà, con la speranza di vedere in fretta nero su bianco le riforme e i loro frutti.