Oaktree: «Noi proprietari dell'Inter? Non è nei piani ma chi lo sa»

«Noi possiamo investire in diversi settori e modi. Per il calcio, la necessità di capitale era chiara, questo era il modo per entrare in questo mondo e vedere se potevamo…

Inter ostacoli nuovo stadio Assago
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

«Noi possiamo investire in diversi settori e modi. Per il calcio, la necessità di capitale era chiara, questo era il modo per entrare in questo mondo e vedere se potevamo investire. Abbiamo deciso che era interessante per due motivi: è uno sport mondiale, ottimo a lungo termine e con potenziale di crescita; l’ecosistema si sta posizionando per essere più sostenibile finanziariamente, che significa più redditizio. Abbiamo valutato la situazione, poi il Covid ha ampliato le possibilità e la necessità di capitale più urgente. Quello che ci ha portato nello sport è combinazione di necessità di capitale e un orizzonte di sostenibilità».

A parlare è Alejandro Cano, managing director per Oaktree Global Opportunities. Durante il Business of Football Summit organizzato dal Financial Times il dirigente ha risposto a una domanda di Calcio e Finanza a proposito della situazione della proprietà dell’Inter e di eventuali preoccupazioni legate alla situazione economica di Suning e della famiglia Zhang ha spiegato: «Quante possibilità ci sono di diventare proprietari dell’Inter? Non è nei nostri piani, vogliamo lavorare come ottimi partner e offrire supporto, ma chi lo sa».

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Cano ha poi proseguito: «Abbiamo cercato situazioni in cui possiamo dare valore e dare soluzioni tagliate su misura per la controparte. L’Inter è una società top per seguaci nel mondo, era l’opportunità per avere un ruolo e supportare un club e lo abbiamo fatto».

«Guardiamo in generale al settore, crediamo sia interessante. Quando guardi a NBA o NFL, i multipli che si vedono lì sono il doppio rispetto ai top club calcistici europei, non a caso tanti imprenditori USA investono nel calcio europeo. Una cosa che riguarda la struttura, ad esempio, senza retrocessione o con il salary cap. Per il calcio c’è ampio spazio per un sistema più sostenibile e una struttura che permetta di gestire meglio il capitale», ha aggiunto Cano.

Sul tema stadio, il managing director di Oaktree ha concluso: «Credo che il calcio in generale si debba adattare, dal punto di vista digitale ad esempio ma anche dando una esperienza molto positiva dentro lo stadio. È qualcosa che ha un valore per un team come l’Inter, un club che merita uno stadio del 21esimo secolo. Il mondo sta cambiando e il calcio non può perdere questo treno».

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