Formula Uno, stop al Gran Premio di Russia: risolto il contratto

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in atto ormai da giorni, sta avendo ripercussioni anche sul mondo dello sport. Liberty Media, la società che gestisce la Formula Uno, ha infatti…

Formula Uno, stop al Gran Premio di Russia: risolto definitivamente il contratto

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in atto ormai da giorni, sta avendo ripercussioni anche sul mondo dello sport. Liberty Media, la società che gestisce la Formula Uno, ha infatti annunciato di avere risolto il contratto con gli organizzatori del Gran Premio di Russia, che non si terrà nemmeno nella stagione che sta per prendere il via.

Non si tratta di una decisione momentanea, ma che riguarderà anche le prossime annate. “Formula 1 conferma di avere risolto il contratto con il promotore del Gran Premio di Russia – si legge nel comunicato ufficiale -. Questo significa che la Russia non avrà gare in futuro”.

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La FiA ha comunque concesso ai piloti russi di gareggiare regolarmente, anche se potranno farlo sotto la bandiera della Federazione Internazionale. Non è ecluso, però, che la Haas possa decidere di interrompere definitivamente il rapporto con il suo pilota, Nikita Mazepin.

Il GP di Russia 2022 doveva essere l’ultimo a tenersi a Sochi prima di trasferirsi a San Pietroburgo dal 2023. Il contratto in vigore avrebbe avuto validità fino alla fine della stagione 2025.

La decisione presa comporterà inevitabilmente una modifica del calendario. Non si arriverà comunque a una riduzione del numero delle gare, ma si sta pensando a una tappa che possa sostituire la corsa che avrebbe dovuto tenersi in Russia. Al momento le alternative sembrano essere tre.

Una di queste, al momento la più probabile, sembra essere Portimao. Se si optasse per questa soluzione, però, si dovrebbe con ogni probabilità spostare altre date visto che a Sochi i protagonisti del Circus sarebbero approdati a poca distanza dal GP di Singapore. Non sono esclude del tutto, però, anche le piste di Turchia e Qatar. Nel caso della prima era previsto un ritorno dal 2023 per ben dieci anni.