Tlc, ipotesi di fusione tra Vodafone e Iliad in Italia

Le compagnie telefoniche Vodafone e Iliad sono in trattative per concludere un accordo in Italia che unirebbe le rispettive attività nel tentativo di porre fine ad una concorrenza spietata. Lo…

Vodafone fusione Iliad
(Foto: Alex Grimm/Getty Images)

Le compagnie telefoniche Vodafone e Iliad sono in trattative per concludere un accordo in Italia che unirebbe le rispettive attività nel tentativo di porre fine ad una concorrenza spietata. Lo riporta Reuters, spiegando che le discussioni tra le due società sono in corso ed entrambe le parti stanno attivamente studiando modi per legarsi in Italia.

Iliad, che farà il suo debutto nella banda larga fissa in Italia il 25 gennaio, sta lavorando con la banca d’investimento Lazard sui suoi piani strategici in Italia, anche se non c’è ancora certezza di un accordo. In caso di successo, l’intesa andrebbe a creare una potenza nel campo delle telecomunicazioni con una penetrazione del mercato mobile di circa il 36% e ricavi combinati di quasi 6 miliardi di euro.

Iliad, guidata dal fondatore miliardario Xavier Niel, ha esaminato le opzioni per espandersi ulteriormente in Italia negli ultimi mesi mentre cerca di sfruttare la febbre degli accordi nel settore delle telecomunicazioni italiano per accelerare il consolidamento e mettere fine a una guerra dei prezzi che ha tagliato i suoi margini.

I dirigenti del settore hanno ripetutamente esortato a perseguire alcune fusioni tra compagnie operanti nel settore delle telecomunicazioni, che potrebbero sbloccare sinergie di costo e aumentare i margini tagliando il numero di operatori mobili attive in Italia, vale a dire TIM, Vodafone, WindTre e Iliad. Il 13 gennaio, il capo di Iliad in Italia, Benedetto Levi, aveva dichiarato che l’azienda francese era aperta all’acquisto di un operatore rivale.

Qualsiasi legame tra le due società dovrebbe ottenere la benedizione dell’antitrust in Italia – che vede il settore delle comunicazioni come asset strategico – e dell’antitrust europeo, che si era espresso contro precedenti tentativi di fusione in Europa, tra cui l’acquisizione da parte di Three della britannica O2 nel 2016.