Gas, petrolio e non solo: quanto vale il tesoro Usa degli Agnelli-Elkann

Un portafoglio che si avvicina al miliardo e mezzo a Wall Street. È questa la cifra del “tesoro” americano di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Come riportato da MF-Milano Finanza,…

Cessione partner Re dividendo Agnelli

Un portafoglio che si avvicina al miliardo e mezzo a Wall Street. È questa la cifra del “tesoro” americano di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. Come riportato da MF-Milano Finanza, infatti, Exor al 31 dicembre 2021 investimenti da circa 1,4 miliardi di dollari negli Stati Uniti.

Una gestione controcorrente nel corso del 2021 per la holding, considerando l’aumento degli investimenti nei titoli dell’energia fossile, mentre i grandi gestori hanno puntato sulla transizione verde. Al 31 dicembre 2020, infatti, gli investimenti del settore petrolifero e gas naturale ammontavano a 600 milioni: complice il rialzo dei prezzi dell’energia, gli investimenti nel corso del 2021 hanno generato ritorni superiori al 40%, in linea con gli obiettivi del fondo gestito da Matteo Scolari.  In particolare, rendimento record per la società di servizi petroliferi texana Weatherford (+315,2% in 12 mesi) e il produttore di gas naturale Range Resources (+115,1%).

Tra le materie prime, Exor ha conservato azioni in due società aurifere per 180 milioni e per 90 milioni in un Etf di Van Eck su piccole compagnie estrattive di metalli preziosi, nonostante il rendimento negativo nel corso dell’anno. Tuttavia, in termini di esposizione azionaria l’uranio resta la materia prima preferita dalla holding degli Agnelli-Elkann, con la quota più significativa rappresentata dal 2,5% della canadese Cameco, maggiore estrattore dell’elemento nucleare al mondo con giacimenti in Nordamerica e nel turbolento Kazakhistan. Scompare invece tra gli investimenti la partecipazione nella sudafricana Sibanye Stillwater, fra i principali estrattori di palladio e platino al mondo, metalli indispensabili per la transizione elettrica dell’auto.

Tra le altre, compaiono anche investimenti in giovani aziende tecnologiche come lo sviluppatore di software per la formazione Skillsoft, il fornitore di servizi per la manifattura digitale Fathom e il produttore di stampanti 3D Desktop Metal. Investimenti tuttavia senza grandi soddisfazioni finora.

Tra gli altri investimenti riportati da MF – Milano Finanza, ecco quelli più rilevanti per Exor:

  • 2,5% in Cameco (uranio), valore pari a 137 milioni di dollari (andamento in Borsa +67% nei 12 mesi);
  • 0,4% in Schlumberger (fornitore di servizi petroliferi), valore 174,6 milioni (+45%);
  • 7,90% in Weatherford (servizi petroliferi), valore 152,5 milioni (+315%);
  • 3,2% in Range Resources (estrazione shale gas e shale oil), valore 150 milioni (+115%);
  • 4,5% in Veon (multinazionale delle telecomunicazioni), valore 134 milioni (-14%);
  • 4,1% in Harmony Gold (oro), valore 103,5 milioni (-10%;
  • quota non comunicata in Van Eck JR Gold Miners (Etf pmi aurifgere), valore 87,7 milioni (-21%);
  • 3,5% in Novagold (oro), valore 80,7 milioni (-24,6%);
  • 2,6% in Valaris (piattaforme offshore), valore 71,5 milioni (+75,3%);
  • quota non comunicata in Invesco Etf Nasdaq Next 100 (Etf su aziende tech), valore 64,3 milioni (+9,8%);
  • quota non comunicata in Van Eck Semiconductor (Etf produttori chip), valore 51 milioni (+43,6%);
  • 2,7% in Liberty Oilfield Services (attività di fracking), valore 48,3 milioni (-7%);
  • 3,9% in Gatos Silver (argento), valore 28 milioni (-23,5%);
  • 0,80% in Skillsoft (formazione), valore 10,6 milioni (-29%)
  • 1,90% in Fathom Digital (industria 4.0), valore 8 milioni (-12,6%)
  • 0,40% in Desktop Man (Stampa 3D), valore 7 milioni (-83,4%)
  • TOTALE: 1,383 miliardi di dollari