Gravina: «È il momento dei playoff in Serie A»

Dai ristori alla gestione dei club, dalla Nazionale al tanto discusso tema dei playoff. In una lunga intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina

Sanzioni violenza arbitri

Dai ristori alla gestione dei club, dalla Nazionale al tanto discusso tema dei playoff. In una lunga intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha fatto il punto su alcuni dei temi più spinosi e attuali legati al mondo del calcio. A cominciare dal limite di 5mila spettatori, che Gravina considera «un atto di responsabilità», seppur aspettandosi di più – d’altra parte – in tema di ristori: «Il calcio traina l’economia, merita almeno la stessa dignità di settori come cinema e teatro».

Sui problemi del calcio a prescindere dalla pandemia: «Il Covid ci ha colto nel pieno di una tensione finanziaria. Però – ha ammesso Gravina – è vero che far crescere i costi mentre i ricavi calano vuol dire mettere a repentaglio il sistema».

Gravina commenta poi le parole di Rocco Commisso, il quale ha detto che Juve e Inter avrebbero fatto leva sul debito in maniera irresponsabile: «No, per fare mercato bisogna rientrare in precisi indici di liquidità. Un conto è allarmarsi per il debito, un conto è dire che uno vince perché ha barato. E stendo un velo pietoso sui giudizi morali che Commisso dà della classe dirigente».

Capitolo plusvalenze, Gravina commenta le indagini degli ultimi tempi: «Le plusvalenze fanno parte della vita attiva dell’impresa. Vanno perseguite quelle truffaldine. Aspettiamo che la magistratura chiarisca, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. Poi stiamo studiando se eliminare le plusvalenze dagli indicatori di bilancio per autorizzare nuovi investimenti sportivi».

Nulla a che vedere con la stima del valore di un giocatore, irrealizzabile secondo Gravina: «La soluzione è un’altra. Scindere le plusvalenze reali con movimenti di finanza dagli scambi di figurine a costo zero. E poi ridurne l’impatto sui bilanci».

Si passa poi al tema delle riforme: «Aspetto che si compongano i nuovi organi della Lega Dilettanti e poi si parte. Entro il 30 giugno si cambia. I playoff? E’ il momento di provare. Negli anni Novanta nessuno credeva ai tre punti per la vittoria, e invece ha funzionato. I playoff in Lega Pro e Serie B sono una garanzia di visibilità e successo. Sarebbe un errore non testarli anche in Serie A, salvaguardando comunque il valore del merito sportivo raggiunto in classifica».

[cfDaznWidgetSerieA]

Infine, una battuta sulla sua dirigenza, e sul rischio che sia messa in discussione da una mancata qualificazione della Nazionale a Qatar 2022: «Neanche per sogno. Se tutto dipendesse dai risultati, la vittoria agli Europei varrebbe quanto un bonus di quattro anni. Ma non tiro io i calci di rigore. Il sistema che ho trovato non aveva prospettive. Oggi siamo nel cuore di un rinnovamento che non si fermerà, a prescindere dai risultati».