Serie A e Media Company, si riparte. Nella giornata di ieri, a Milano, si è tenuto un vertice tra i rappresentanti di quasi tutti i club di Serie A per esaminare la proposta di trasformazione della Lega – seguendo l’auspicio del presidente Dal Pino – in una Media Company.
Questa volta, però, niente coinvolgimento dei fondi di private equity. Il piano – ricorda La Gazzetta dello Sport – prevedeva un investimento sulla Serie A da 1,7 miliardi di euro, oltre che di sviluppo successivo del brand: non si è mai arrivati al nero su bianco nonostante un’impalcatura stabilita e accettata in assemblea.
Il centro di produzione televisiva di Lissone recentemente inaugurato ha però dimostrato alle società di essere in grado di confezionare in autonomia il prodotto televisivo calcio da rivendere poi ai broadcaster. I presidenti, pronti a stilare un piano industriale, pensano a profili manageriali esterni per guidare la Lega.
L’obiettivo, come è stato per i fondi, scalzati poi dall’offerta di DAZN per i diritti televisivi, è quello di risollevare il sistema e come farlo è un’urgenza che porterà i rappresentanti dei club a incontrarsi di nuovo nei prossimi giorni per provare a definire un percorso comune.
Oggi, in attesa che gli stadi tornino a riempirsi al massimo della capienza, un progetto su cui si concentrano le attenzioni dei club di A è quindi la costituzione ufficiale della media company. «Serve una società in cui far confluire l’attività di creazione e commercio di contenuti, mi sembra ci sia forte consenso in questa direzione» aveva detto il presidente Dal Pino a Gr Parlamento due giorni fa.