Il calcio femminile sta vivendo un momento d’oro: ne è convinta Kelly Simmons, direttrice della sezione femminile della Football Association inglese, intervistata da SportsPro. «Che si tratti di ricavi da sponsorizzazione, ricavi da diritti nazionali, ricavi da diritti all’estero, che si tratti di noi stessi o della UEFA, tutti questi indicatori sono in aumento» ha dichiarato.
Uno dei principali esempi di questo stato di salute è l’accordo da 17,7 milioni di euro a stagione per la trasmissione della Women’s Super League inglese su Sky Sports. Tale partnership «fornisce una piattaforma a cui affidare le nostre ambizioni e mettere la WSL all’avanguardia globale del calcio femminile» ha sottolineato Simmons.
I dati hanno quindi dato ragione sia a Simmons che a Sky. La partita di apertura del campionato tra Manchester United e Reading ha raccolto alla tv 311.000 spettatori, ed Everton-Manchester City di poche settimane dopo è risultata la partita più seguita della storia del calcio femminile inglese, con un audience di 800.000 persone.
Ma la salute del movimento non si manifesta soltanto in Inghilterra. Dal 2019, la UEFA ha deciso di centralizzare la vendita dei diritti tv per la Women’s Champions League, che precedentemente venivano venduti singolarmente dai club. Il bando per la trasmissione della massima competizione europea femminile è stato quindi vinto da DAZN, che ora trasmettere le gare in quasi tutto il mondo.
«Questo è l’apice del calcio femminile, e c’è un significativo potenziale di crescita, che DAZN potrebbe davvero guidare. Chiaramente, poiché la UEFA è stata in grado di centralizzare i diritti per la prima volta, ha reso possibile questo accordo innovativo. Stiamo cercando di espandere il nostro impegno nello sport femminile in diversi modi, in modo che corrispondano agli obiettivi di DAZN con una crescita globale» commenta Laura Louisy, vice presidente di DAZN.