La Ligue de Football Professionnel sta lavorando da mesi alla creazione di una filiale commerciale, di cui avrebbe il controllo di almeno l’80%, ma con la volontà di unirsi a un partner finanziario che possa fornirgli immediatamente i fondi necessari per la sopravvivenza dei club, che hanno perso 730 milioni di euro nella stagione 2020/21.
Mercoledì – spiega L’Equipe –, il presidente della LFP Vincent Labrune, accompagnato dai rappresentanti di due banche di investimento (Lazard e Centerview) e di uno studio legale (Darrois) ha presentato il progetto ai club in assemblea.
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Da quanto è emerso, prima del lancio della novità, la LFP intende sondare il mercato con un obiettivo ben preciso: ottenere dai vari fondi eventualmente interessati ad un ingresso nel capitale della sua controllata commerciale un importo di 1,5 miliardi di euro. Il tutto chiedendo di indicare la quota precisa alla quale sarebbero interessati e che dovrebbe aggirarsi intorno al 10% per quella cifra.
L’idea è quella di ottenere subito, come anticipo, parte di questa somma per permettere ai club di respirare e investire. Di questi 1,5 miliardi di euro, come indicato nel documento consegnato a tutti i presenti, ci sarebbe «una distribuzione ai club entro un calendario e secondo modalità da definire», ma anche «la costituzione di un fondo di riserva» per alleviare i duri colpi, e il finanziamento della struttura.
Il documento redatto dalle due banche sarà ora inviato ai principali fondi, selezionati in base alla loro forza ma anche alla loro conoscenza del business sportivo. Tra fine e ottobre e inizio novembre bisognerebbe arrivare ad una analisi interna degli investitori con la ricezione di offerte indicative.
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Da lì lo sviluppo della fase due, tra fine novembre e metà gennaio, che dovrà essere utilizzata per gli scambi con i fondi prima della ricezione delle offerte. Infine, la fase della firma, che sarà dedicata alla trattativa finale e alla firma della documentazione legale.
Se tutto questo processo andrà a buon fine, allora i club dovranno decidere formalmente se intraprendere o meno questa strada. E poi, concordare un sistema di ripartizione tra loro delle somme conferite dal fondo. Ma il calcio francese – sottolinea L’Equipe – conta molto sulla propria unità, tanto che lo stesso PSG è sostenitore di questa idea, un punto di partenza se si vuole tornare a vedere la luce del giorno.