San Siro, il Milan aspetta l’Inter: obiettivo 2025

Giuseppe Sala è stato confermato sindaco di Milano, e il progetto per il nuovo San Siro può ripartire. Nelle prossime settimana è in programma l’incontro con i club, mentre i…

Scaroni annuncio progetto stadio

Giuseppe Sala è stato confermato sindaco di Milano, e il progetto per il nuovo San Siro può ripartire. Nelle prossime settimana è in programma l’incontro con i club, mentre i sì per far partire il progetto esecutivo e quindi per la scelta del nuovo stadio, (Cattedrale di Populous o Anelli di Milano di Manica-Sportium) sono attesi entro la fine del 2021.

Entrambe le società – scrive La Gazzetta dello Sport – sono focalizzate sul nuovo impianto, che secondo le proiezioni dovrebbe portare nelle casse di Milan e Inter circa 120 milioni a testa a stagione: una necessità non più rimandabile. A pieno regime oggi San Siro vale una quarantina di milioni: per competere con i top club d’Europa serve andare molto veloci.

Ecco perché il nuovo stadio, che pensionerà il Meazza e compatibilmente con imprevisti e ritardi potrebbe debuttare nel 2025 e ospitare i Giochi di Milano-Cortina 2026, è fondamentale per i rossoneri, ma anche e soprattutto per la famiglia Zhang, dopo le difficoltà economiche legate al Covid che hanno portato all’accordo con Oaktree.

Per realizzare il nuovo distretto di San Siro, comprensivo dello stadio, del Meazza “rifunzionalizzato” (ne resterà in piedi solamente una porzione) e di tutta la restante area commerciale, le due società milanesi hanno previsto un finanziamento della durata di 30 anni e un interesse del 5% annuo che coprirà circa il 90% delle spese totali.

Il costo dell’operazione si aggirerà intorno ai 500 milioni di euro per quanto riguarda il solo stadio, mentre per il resto del distretto di San Siro, con ben 106mila metri quadrati di verde, serviranno altre risorse per 700 milioni.

E proprio sull’extra-stadio si è giocata la partita più importante in questi anni, con Inter e Milan che hanno dovuto abbassare le pretese per quanto riguarda il cemento da tirare su attorno all’impianto, modificando il progetto originale seguendo 16 condizioni imposte da Palazzo Marino.

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Non solo: digerito a fatica l’addio al Meazza, il Comune di Milano ha ottenuto che almeno non venisse raso al suolo. Mantenerne in vita una parte, destinata a funzioni sportive e di intrattenimento per la cittadinanza, costerà 74 milioni in più rispetto alla “semplice” demolizione, che costerà 43 milioni.

I maxi-cantieri che nasceranno dal progetto daranno lavoro a circa 3.500 persone, l’obiettivo è giocare la prima partita nel 2025. Solamente allora inizierà la seconda fase del progetto, quella che sarà finalizzata a fare rinascere il Meazza creando la zona commerciale. Ci vorranno altri 36-48 mesi.