Calciopoli, ricorso di Giraudo ammesso dai giudici europei

Antonio Giraudo potrà giocarsi l’ultima partita giudiziaria davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), cui l’ex amministratore delegato della Juventus si era rivolto nel marzo 2020. L’ex dirigente è…

Giraudo ricorso Calciopoli

Antonio Giraudo potrà giocarsi l’ultima partita giudiziaria davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), cui l’ex amministratore delegato della Juventus si era rivolto nel marzo 2020. L’ex dirigente è stato sospeso a vita dopo i processi per lo scandalo di Calciopoli.

La notizia è riportata da Il Corriere della Sera, che spiega che i giudici di Strasburgo hanno dichiarato ricevibile il suo ricorso, formulato dall’avvocato torinese Amedeo Rosboch e da quello belga Jean-Louis Dupont, l’uomo che con la «sentenza Bosman» ribaltò il mondo del pallone.

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Si tratta di un passo importante, considerando che la Cedu normalmente respinge circa il 90% dei ricorsi che riceve, dichiarandoli «inammissibili». Quanto ai motivi, davanti ai tribunali sportivi «ci fu una macroscopica violazione dei diritti della difesa», per non parlare «della ragionevole durata del processo».

Parole, queste ultime, dei legali di Giraudo. L’iter si annuncia comunque lungo mesi: il prossimo passo toccherà allo Stato italiano, che dovrà produrre i documenti a propria difesa; poi, nel caso, oltre alle contro-deduzioni, inizierà la discussione.

La Cedu, seguendo il senso del ricorso, è chiamata a risolvere questioni giuridiche che riguardano l’essenza stessa dello Stato di diritto che, sostengono i legali dell’ex ad bianconero, il processo di calciopoli avrebbe scalfito.

«Furono lasciati soltanto sette giorni per predisporre le difese, tempo insufficiente anche solo per la lettura di un fascicolo di oltre 7.000 pagine». Sul tavolo della Cedu ci sarà anche il tema della ragionevole durata del processo che — sempre per i difensori — non ci fu, visti gli oltre 13 anni.

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In sede penale, la condanna a Giraudo (un anno e otto mesi in Appello) era stata annullata senza rinvio dalla Cassazione, per prescrizione. Le conseguenze di un giudizio favorevole, per l’ex dirigente juventino, potrebbero essere clamorose, anche se clamorose furono alcune pronunce proprio della Cedu: «Una decisione in tal senso aprirebbe una voragine, per calciopoli», aveva osservato l’avvocato Rosboch.