Euro 2020, dominano gli sponsor cinesi e americani

Al di fuori dei Mondiali, gli Europei sono certamente l’evento calcistico più prestigioso e seguito al mondo. Da ogni parte del globo, non solo nel Vecchio continente, gli appassionati si…

Torjubel: Denzel Dumfries (Niederlande), Owen Wijndal (Niederlande), Nathan Ake (Niederlande) Niederlande - Ukraine Amst

Al di fuori dei Mondiali, gli Europei sono certamente l’evento calcistico più prestigioso e seguito al mondo. Da ogni parte del globo, non solo nel Vecchio continente, gli appassionati si posizionano davanti ai televisori per guardare Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e tutte le altre nazionali: i ragazzini asiatici rimangono svegli fino a tarda notte per vedere giocare Mbappé, quelli americani fanno colazione ammirando Harry Kane, e così via.

Gli Europei dimostrano, sempre che ce ne fosse bisogno, come l’Europa domini il mondo dal punto di vista calcistico. Tuttavia, come sottolinea il sito The Conversation (sito di informazione a cui collaborano accademici e ricercatori da tutto il mondo), lo strapotere europeo si ferma sul campo da calcio, venendo fortemente ridimensionato al di fuori di esso. Dando un’occhiata agli sponsor e ai licenziatari ufficiali di UEFA Euro 2020, salta all’occhio che circa la metà (6/11) siano europei, mentre il resto è diviso tra Cina e Stati Uniti. Marchi come Alipay, Hisense e FedEx si aggiungono ai vari Volkswagen, Adidas e Booking, dimostrando sia il crescente interesse dell’industria cinese e americana per il calcio, sia il ridimensionato di quella europea persino in casa propria.

Per cui gli appassionati di tutto il mondo, dalla California al subcontinente indiano, vedranno Mbappé segnare con un pallone Adidas (europea) portato allo stadio da FedEx (americana), e apriranno Tik Tok (cinese) per vedere le esultanze dei loro coetanei. I quali in Europa staranno guardando la partita avendo ordinato la cena su Just Eat (europea) e bevendo Heineken (europea) o Coca-Cola (americana, Ronaldo permettendo).

Una fitta rete internazionale di sponsorizzazioni, che diventa ancora più contorta considerando gli accordi delle singole Nazionali: se l’americana Budweiser è la birra ufficiale della Nazionale inglese, l’europea Carlsberg è quella ufficiale di Danimarca e Svezia. Fioccano anche gli accordi tra Asia ed Europa (Samsung-Germania, Hyundai-Croazia), anche se restano in disparte, sotto questa voce, le compagnie cinesi, le quali preferiscono accordarsi direttamente con la federazione.

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Il portafogli internazionale di sponsor di Euro 2020 riflette dunque il processo di globalizzazione che l’economia mondiale sta affrontando ormai da diversi anni, diventando terreno di accesa competizione tra l’industria europea, quella cinese e quella americana. Ma l’avanzare di queste ultime in Europa, persino nelle competizioni domestiche, non può che mettere in allerta i marchi del Vecchio Continente, oltre a dimostrare il crescente interesse per i due colossi per il mondo del calcio.

Se il calcio europeo guarda a Cina, il mercato più grande, e Stati Uniti, quello più ricco, come potenziali terreni di espansione e di crescita in una situazione di crisi, le compagnie dei due giganti sembrano effettuare il percorso inverso. Tutto questo mentre gli Stati Uniti torneranno ad ospitare, dopo 32 anni, i Mondiali del 2026 insieme a Canada e Messico, mentre la Cina sogna di fare altrettanto nel 2030, anche se il percorso sembra più complesso. Rimane la certezza che la presenza dietro le quinte di questi due Paesi non potrà che crescere nello sport più seguito al mondo.