«Stiamo faticosamente uscendo dalla più grave crisi sanitaria e sociale dal dopoguerra. Esistono tante sensibilità che a volte si contrappongono. C’è chi ha un po’ di nostalgia per l’ordine assoluto del lockdown e chi vorrebbe aprire tutto e subito al primo spiraglio di normalità».
Si apre così il video del sindaco di Milano Giuseppe Sala, attraverso il quale il primo cittadino milanese ha voluto rispondere alle polemiche sulla gestione della festa spontanea dei tifosi interisti per la conquista dello scudetto.
Come noto, circa 30 mila persone si sono radunate in piazza Duomo nel corso del pomeriggio e della sera, spalmate fino al Castello. Dal centrodestra la richiesta di dimissioni, mentre il prefetto Renato Saccone ha difeso la scelta di non chiudere piazza Duomo per evitare altri e più pericolosi assembramenti.
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«Quello che sappiamo è che per gestire una comunità non esiste un tasto acceso/spento. O forse sì, ma in società molto diverse dalla nostra. Una società libera è una comunità complessa che va gestita con strumenti complessi. Io non credo che le migliaia di famiglie che hanno festeggiato lo scudetto in tutta la città in zona gialla siano pericolosi attentatori alla nostra salute», ha proseguito Sala.
«Certo, lo dico con chiarezza, ora più che mai bisogna avere comportamenti corretti in termini di distanziamento e uso delle mascherine. Però sappiamo anche che tutti insieme non abbiamo offerto appigli ai professionisti della guerriglia urbana – ha aggiunto –, che nessuno si è fatto male e che le forze dell’ordine hanno fatto rispettare a tutti il coprifuoco. E, credetemi, non è poco».
«Ho volutamente fatto passare una giornata prima di parlare dei festeggiamenti dei tifosi di domenica pomeriggio. Io capisco che le immagini di piazza del Duomo abbiano potuto colpire la sensibilità di tanti e considero con attenzione le voci di tante milanesi e tanti milanesi arrabbiati. Certo, capisco di meno la strumentalizzazione politica per racimolare qualche voto in più», ha commentato ancora il sindaco.
Per Sala «la situazione era certamente prevedibile, ma non è pensabile che si potesse evitare che i tifosi scendessero in piazza. E sarebbe stato così in qualunque città italiana la cui squadra avesse vinto lo scudetto».
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«Con il prefetto e con il questore abbiamo valutato come contenere i tifosi. In particolare, abbiamo per tempo analizzato la possibilità di chiudere piazza Duomo. Ma i rischi superavano i benefici. I tifosi si sarebbero riversati in spazi più piccoli e con meno vie di fuga. E, come ha affermato il prefetto, non è in situazioni del genere che si può immaginare di usare gli idranti o cose del genere. Ora, capisco che nella società in cui viviamo chiunque si improvvisa esperto della qualunque, anche dell’ordine pubblico, ma guardate che le cose viste da dentro sono un pochino più complesse. E che i veri esperti sono il prefetto e il questore», ha concluso.