L’Agenzia delle Entrate e un Dpcm che ancora non arriva inguaiano i club di Serie A (e lo sport professionistico in generale) a livello fiscale. Una circolare dell’Agenzia relativa al cosiddetto “Regime speciale per lavoratori impatriati” ha infatti ufficialmente bloccato la norma relativa alle agevolazioni per gli sportivi professionisti.
Il Decreto Crescita del 2019 aveva infatti esteso la platea dei beneficiari del regime speciale per i lavoratori impatriati anche gli sportivi professionsti, con tassazione ridotta al 50% per i redditi da lavoratore dipendente per chi trasferisce la propria residenza in Italia dopo almeno due anni all’estero e impegnandosi a mantenere la residenza in Italia per almeno due anni.
Una norma che ha senza dubbio agevolato alcune operazioni di mercato, da Lukaku ad Eriksen fino ad Arthur, De Ligt e Ibrahimovic. Tuttavia, una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni dettagli della norma, bloccando tra le altre cose anche l’effetto per gli sportivi professionisti.
“L’articolo 16, comma 5-quater, inserito dall’articolo 5, comma 1, lettera d) del Decreto Crescita, ha esteso la platea dei beneficiari del regime speciale per lavoratori impatriati anche agli sportivi professionisti – si legge nella circolare -, prevedendo al comma 5-quinquies che «l’esercizio dell’opzione per il regime agevolato ivi previsto comporta il versamento di un contributo pari allo 0,5 per cento della base imponibile. Le entrate derivanti dal contributo di cui al primo periodo sono versate a un apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate a un apposito capitolo, da istituire nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il potenziamento dei settori giovanili. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dell’autorità di Governo delegata per lo sport e di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti i criteri e le modalità di attuazione del presente comma, definiti con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di cui al comma 3»”.
“Al riguardo, su parere conforme del Ministero dell’Economia e delle finanze – Dipartimento delle Finanze (Registro Ufficiale prot. 324497 del 9 ottobre 2020), si precisa che ai richiamati soggetti non può essere, tuttavia, riconosciuto il regime agevolato previsto nell’articolo 16, comma 5-quater, in esame finché non sarà adottato il d.P.C.M. di cui al successivo comma 5-quinquies del medesimo articolo 16”.
Serve quindi un Dpcm per sbloccare la situazione relativa agli sportivi professionisti. Alcuni club come Inter e Juventus hanno già accantonato la cifra a bilancio (rispettivamente 11 e 7 milioni di euro), situazione che può aiutare dal punto di vista di conto economico ma per tante società rimane, comunque, la problematica a livello di liquidità nel caso in cui le società dovessero interamente rimborsare l’Agenzia delle Entrate.