«È stato un voto un po’ stirato. Come quando a scuola un alunno è da cinque e mezzo e il professore gli mette sei». Parla così, intervistato da Repubblica, l’esaminatore dell’Università per Stranieri Lorenzo Rocca, che nel mese di settembre ha valutato la prova di Luis Suarez.
Un esame definito “farsa” e che ha portato a un’indagine. Tra le persone coinvolte anche Rocca, che resta indagato, ma per il quale però i pm hanno dato parere favorevole a far cadere l’interdizione dai pubblici uffici. La sua posizione si è alleggerita.
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A proposito di eventuali pressioni da parte della Juventus sull’esame, Rocca nega: «No. Mai parlato con nessuno della Juve, né con Paratici né con altri». E sull’allusione a future convenzioni con il club: «C’è un’intercettazione in cui Olivieri mi parla di possibili future collaborazioni con la Juve, io neanche gli rispondo».
Per quanto riguarda i vertici dell’Università, Rocca ha spiegato che «secondo me la loro fede calcistica ha avuto un peso». In ogni caso, Suarez sarebbe comunque vicino al livello B1: «Stirato, ma sì. L’esame è parlato, c’è la comprensione, l’ascolto. Sapeva rispondere».
Sulla conversazione tra lui e il calciatore prima dell’esame, l’esaminatore ha detto: «Se un perfetto sconosciuto sale nel mio ufficio e vuole sapere come funziona l’esame di italiano, io gli spiego tutto e gli do il materiale per prepararsi, come abbiamo fatto con Suarez. È un foglio scaricabile dal sito».
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Poi, sulle domande del test, uguali a quelle del pdf: «Non è vero, alcune cose erano diverse. Non sono stato solo io a fare le domande, le ha fatte anche l’altro esaminatore». Rocca chiude confermando comunque il voto per il calciatore, al quale darebbe ancora una sufficienza: «Stirandola un po’, sì».