Mercoledì è stata una serata amara per il mondo interista, a partire dalla proprietà arrivando a tutti i tifosi, passando anche per squadra e allenatore. I presupposti per raggiungere l’obiettivo, la qualificazione agli ottavi di Champions, c’erano tutti, dato che a Madrid il Real dopo mezz’ora vinceva già 2-0 sul Borussia Moenchengladbach, scongiurando così il temuto “biscotto”.
La squadra nerazzurra non è però riuscita a segnare, a superare il muro elevato dallo Shakhatr che con il passare dei minuti e il calo delle energie nell’Inter è riuscito anche a prendere il controllo del gioco nella ripresa.
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Le motivazioni dell’eliminazione le hanno spiegate, superficialmente sia Conte che Handanovic. Il tecnico ha sottolineato il fatto che la squadra in 180 minuti non è riuscita a segnare nemmeno un gol agli ucraini, mentre al termine del match il capitano nerazzurro ha detto: «Abbiamo perso la qualificazione a Kiev e oggi. Potevamo fare meglio e di più. Ma non c’è tempo di piangere. Resta il campionato e la Coppa Italia». L’estremo difensore fissa così gli obiettivi rimasti. Perdute Champions e Europa League, restano Scudetto e Coppa Italia.
Dopo l’eliminazione ieri è stato il giorno delle riflessioni e dei colloqui. Come racconta il Corriere della Sera, la dirigenza ieri si è recata compatta ad Appiano Gentile per parlare con Conte. Ad un certo punto si è pure sparsa la voce (infondata) di un esonero, mai preso in considerazione dalla società. Conte non è, e non è mai stato in discussione. Nessuno ha intenzione di privarsene. Il tecnico e la dirigenza nell’incontro hanno parlato del momento e di come migliorare l’Inter sia a livello di mentalità che come qualità della rosa.
Dalla Cina sono poi arrivate le parole del presidente Steven Zhang. «Eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo potuto incontrare in questa stagione anomala. Insieme abbiamo deciso di affrontarle con coraggio e determinazione. Il nostro obiettivo non cambia, lottare e dare tutto per il bene dell’ Inter. Insieme». Un appello all’unità, come è stato definito dal Corriere dello Sport, in un momento complesso e dal quale serve uscire insieme per inseguire e raggiungere gli obiettivi rimasti e tornare ad alzare un trofeo.