“Ci siamo conosciuti facendo immersioni, ormai molti anni fa. Insieme abbiamo girato tutto il mondo e l’ultima volta siamo stati alle Maldive, lo scorso febbraio. Da quelle immersioni è nata una grande amicizia e la voglia di costruire qualcosa insieme, e abbiamo messo in piedi questo resort, accomunati anche dalla passione per la natura. Negli affari Paolo era come sul campo: abile, rapido, sempre corretto”. Così l’avvocato Luigi Pelaggi, socio di Paolo Rossi, racconta all’ANSA il suo rapporto con il campione, scomparso nella notte a 64 anni.
Appese le scarpette al chiodo, l’ex attaccante della Juventus e della Nazionale è diventato non solo opinionista in tv, ma anche stimato imprenditore. “Lui era un grande esperto nell’attività immobiliare, che aveva cominciato già a Vicenza – prosegue all’Ansda Pelaggi, che con Rossi ha realizzato nelle campagne in provincia di Arezzo un resort e una azienda agricola – ma poi si è appassionato anche alla terra ed è diventato un esperto di vini. Ogni cosa che faceva era per il meglio. Io mi sono dedicato alla parte contrattuale, lui si occupava di tutto il resto, sempre con grande passione. Eravamo complementari e il nostro rapporto è diventato sempre più stretto. Paolo ha fatto da padrino di battesimo a mio figlio, io alle sue figlie”.
Paolo Rossi, infatti, non era solo dirigente a livello sportivo (era membro indipendente del consiglio di amministrazione del Lanerossi Vicenza, oltreché ambasciatore del club), ma aveva anche interessi a livelli imprenditoriale: tra gli altri, non solo nell’immobiliare (era amnministratore unico della Immobiliare Cennina) con una piccola quota anche nel Circolo Tennis Vicenza – Club del Volo, ma anche presidente della società Agricola Poggio Cennina, in provincia di Arezzo, azienda con agritusimo creata insieme all’avvocato e amico Luigi Pelaggi.
Come spiega l’Ansa, si tratta di un’area di circa 85 ettari di terra tutta coltivata con metodo biologico nelle colline toscane. Un’avventura iniziata nel 2003, con l’avvio dell’attività agricola tra boschi, viti, ulivi e alberi da frutto, dalle mele ai fichi, passando per cachi e albicocche tutti rigorosamente biologici. Sei ettari e mezzo, in particolare, fa sapere Confagricoltura (l’Organizzazione che ha accompagnato il percorso imprenditoriale di Rossi), sono coltivati a oliveto per la produzione di olio extravergine di oliva ‘Borgaccio’ spremuto a freddo, mentre in 12,5 ettari sono a vigneto Chianti ‘Borgo Cennina’ (85% Sangiovese accompagnato da piccole quantità di Cabernet e Merlot) che l’azienda imbottiglia e commercializza.