Il fisco Usa apre la caccia ai fondi neri di Berlusconi

Negli Usa riparte la caccia ai fondi neri di Silvio Berlusconi, relativi alle sovrafatturazioni sui diritti televisivi negli anni ‘90 e all’unico procedimento giudiziario nel quale Berlusconi sia stato condannato…

patrimonio berlusconi

Negli Usa riparte la caccia ai fondi neri di Silvio Berlusconi, relativi alle sovrafatturazioni sui diritti televisivi negli anni ‘90 e all’unico procedimento giudiziario nel quale Berlusconi sia stato condannato in maniera definitiva e per questo mandato ai servizi sociali.

Come riporta La Stampa, infatti, nonostante le indagini e la condanna i soldi non sono mai stati recuperati: si parla di almeno 140 milioni di franchi svizzeri, circa 130 milioni di euro, che il fisco americano sta ancora cercando.

La nuova ricerca parte lo scorso 4 novembre, quando dal Tribunale federale svizzero è arrivato il via libera definitivo alla richiesta dell’Irs (Internal renevue service), l’autorità fiscale statunitense, per ricostruire i movimenti di 140 milioni di franchi svizzeri custoditi nei conti di Franck Agrama, il produttore cinematografico al centro del caso che ha portato alla condanna definitiva in Cassazione di Silvio Berlusconi per frode fiscale.

La ricostruzione dei pm di Milano poneva al centro infatti Agrama, cittadino americano, che comprava diritti di film e serie di tv per rivenderli in seguito a Fininvest a prezzo maggiorato: la maggiorazione, che costituiva il «nero» del gruppo, finiva nei conti svizzeri, presso la Ubs di Lugano, di tre società offshore (Wiltshire Trading Ltd, Melchers Ltd e Renata Investment Ltd).

Nell’ottobre 2016 le autorità svizzere decisero di sbloccare i fondi: lì iniziò a muoversi l’Irs, poiché, dato che i soldi erano riconducibili ad Agrama e a sua moglie, i due hanno evaso il fisco americano. Il procedimento si è con la decisione del tribunale federale di due settimane fa, quattro anni dopo la prima richiesta delle autorità americane, come svelato dalla testata svizzera Gotham City, specializzata in criminalità economica.

Nel 2009, Agrama aveva dichiarato all’Irs l’esistenza dei conti in Svizzera, non rivelando tuttavia quale fosse il procedimento italiano in cui era a giudizio e indicando solo il saldo dei conti, ma non la provenienza. Una volta sbloccati i fondi, Agrama ne avrebbe fatto perdere le tracce, spostando i soldi dalla Svizzera verso diversi conti offshore. Secondo l’Irs, le sovrafatturazioni a Mediaset avrebbero prodotto almeno 185 milioni di dollari dal 1998 al 2002.

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