Oscurati 5.500 siti e canali pirata: confisca per 10 milioni

Oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che trasmettevano illegalmente contenuti protetti in tutto il mondo: questo l’esito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza…

Quali sono i rischi del pezzotto

Oscurati oltre 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram che trasmettevano illegalmente contenuti protetti in tutto il mondo: questo l’esito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato a tutela del diritto d’autore in 19 Paesi. In termini di valore la confisca all’organizzazione criminale, fanno sapere gli inquirenti, è di oltre 10 milioni di euro.

I pagamenti degli abbonamenti avvenivano anche tramite criptovalute. Quindici degli indagati, pur lucrando ingenti somme dalla propria attività illecita, percepivano il reddito di cittadinanza.

In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di incauti utenti che avevano stipulato contratti di abbonamento con le IPTV pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro.

La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale. Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive.

Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore.

Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a:

  • una misura di custodia cautelare in carcere in Italia;
  • un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero;
  • provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito la propria collaborazione;
  • 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale pirata in Italia ed all’estero;
  • 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani;
  • un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti dell’attività illecita
  • perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in n.12 paesi europei, tra cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio, Romania, Olanda e Francia.

Alle operazioni ha partecipato inoltre un’aliquota di personale altamente specializzato appartenente al Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato, che ha fornito il proprio prezioso supporto tecnico alle ponderose attività di digital forensics presso le principali centrali di ritrasmissione del segnale pirata. Le indagini hanno permesso di identificare un sistema articolato, a carattere piramidale, rappresentato da piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in Europa e finalizzate alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore riconducibili alle principali pay TV e servizi c.d. ‘Over The Top’ (Netflix, DAZN, Disney+), in flussi dati sistematicamente redistribuiti attraverso Server identificati in data center collocati in tutto il mondo. Attraverso questa tecnica, i criminali informatici, a fronte di transazioni economiche disposte anche attraverso criptovalute, erano in grado di alimentare migliaia di servizi illegali di IPTV, nonché servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram.

Allo scopo di illustrare compiutamente l’aspetto dimensionale ed internazionale dell’operazione, va sottolineato anche l’impatto senza precedenti che l’operazione “THE PERFECT STORM” riverbera sulla platea mondiale dello streaming illegale, atteso che, al momento, per difetto – fermo restando che dati più circostanziati e completi saranno disponibili a seguito dell’esame delle numerosissime risorse che sono state sottoposte a sequestro, sono stati già individuati oltre 50 milioni di utenti, dei quali circa 5 milioni solo in Italia.

La Guardia di Finanza, nella sua veste di polizia economico finanziaria a tutela degli operatori onesti e per assicurare condizioni di leale concorrenza, contrasta con decisione questo business illegale che cagiona un imponente danno per l’economia italiana a discapito dell’industria dell’audiovisivo che, in un momento già gravemente segnato dalle difficoltà derivanti dalla pandemia di COVID 19, si stima abbia perso nel solo anno 2019 oltre 6.000 posti di lavoro (dati FAPAV) proprio per effetto di questi fenomeni criminali. Segnaliamo che questa operazione, nonostante le difficoltà pratiche derivanti dall’emergenza Covid 19, è stata posta in essere con grande operatività e spirito di collaborazione e cooperazione da parte di tutte le forze di polizia italiane ed europee e di tutti i magistrati coinvolti nelle attività, sia quelli in servizio presso Eurojust che nei diversi uffici degli Stati Membri, destinatari dei n. 23 EIO.