Bilanci basket Serie A – Un giro d’affari da circa 90 milioni di euro, di cui il 30% riferito alla sola Olimpia Milano. Sono i dati dei fatturati dei club della Serie A di basket, relativi all’anno 2019 (ultimi dati disponibili) e quindi prevalentemente alla stagione 2018/19, al termine della quale sono stati due i club a fallire (Avellino e Torino).
Si va dai 2,6 milioni di ricavi di Cremona fino ai 29,7 milioni dell’Olimpia, così. Numeri che nel frattempo per alcuni club sono senza dubbio cresciuti (come per la Virtus Bologna, che ha aumentato il budget nelle ultime stagioni), allo stesso modo dei costi: complessivamente i costi hanno sfiorato i 100 milioni, di cui quasi la metà in stipendi.
Costi quindi decisamente maggiori rispetto ai ricavi: la perdita aggregata è stata così pari a 9,6 milioni di euro, con un solo club capace di chiudere in utile, ovverosia la Reyer Venezia che nel 2018/19 ha conquistato lo scudetto.
Bilanci basket Serie A, i numeri
Tra le società prese in esame, due chiudono l’esercizio al 31 dicembre (Reggiana e Olimpia Milano, per le quali l’analisi riguarda quindi metà della stagione 2019/20) mentre Varese non ha depositato il bilancio 2019 e quindi l’analisi riguarda il bilancio al 30 giugno 2018.
Complessivamente, quindi, il giro d’affari è pari a 90,4 milioni di euro, con costi per 98,6 milioni. I salari pesano per 42,7 milioni, pari quindi al 47% dei ricavi: si va dal 30% di Brindisi fino al 62% di Reggio Emilia.
Tra i club maggiormente in perdita nel 2018/19, Trieste e Reggio Emilia hanno superato i 2 milioni di rosso, cifra avvicinata anche dalla Virtus Bologna (-1,9 milioni), mentre, oltre a Venezia che, come detto, ha chiuso in utile, sostanzialmente in equilibrio anche Olimpia Milano, Sassari e Brindisi, in rosso di poche decine di migliaia di euro.
Per quanto riguarda i ricavi, non tutti i club specificano le diverse tipologie di entrate. Per quanto riguarda ad esempio i ricavi da ticketing, sono quattro i club a rendere noto il dato (Cantù, Reggio Emilia, Brindisi e Pistoia): per queste quattro società, la biglietteria e gli abbonamenti valgono complessivamente 2,5 milioni di euro, pari a circa il 21% dei rispettivi fatturati.