Preziosi: «Non ci sono le basi per interrompere la Serie A»

Preziosi stop Serie A – “Non credo che ci siano le basi per interrompere il campionato. Da quello che vedo, la situazione non ci fa sorridere ma se tutto va…

Preziosi Genoa in vendita

Preziosi stop Serie A – “Non credo che ci siano le basi per interrompere il campionato. Da quello che vedo, la situazione non ci fa sorridere ma se tutto va avanti con tutte le precauzioni non capisco perché il calcio debba interrompersi”. Lo ha dichiarato il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai GR Parlamento. “Bisogna salvare lo spettacolo, anche se viene a scadere in una competizione non corretta e salvare il campionato che deve andare avanti”.

La squadra rossoblù, che convive ormai da giorni con un focolaio all’interno del proprio gruppo squadra, con i positivi che sono scesi a 14 dopo che i calciatori Federico Marchetti, Mattia Perin e Ivan Radovanovic sono risultati negativi al Covid-19 per due tamponi consecutivi. La situazione resta però ancora complicata in vista del prossimo match in programma con il Verona lunedì ottobre.

A proposito di questo due giorni fa, il numero uno del Grifone ha dichiarato : “Non so proprio come potremo presentarci a Verona e con l’Inter. Che faccio, mando in campo sei primavera? Ed il valore sportivo della partita? La Lega prevede un solo jolly, ma così rischiamo tanti 0-3 e così finiamo in B”.

Nel suo intervento su Rai GR Parlamento Preziosi è tornato a parlare anche del caso Juventus-Napoli: “Non so come andrà a finire. Un intervento della Asl, interpellata o no, c’è stato e bypassa regole e protocolli. La procura sta indagando sui comportamenti e questo e’ un altro discorso, potrebbe esserci anche una penalizzazione, non lo so. Sono curioso anche io. Con De Laurentiis ci siamo sentiti ma per vari altri motivi che riguardano operazioni finanziare che coinvolgono la Lega”.

“L’ingresso dei fondi dimostra che qualcuno è interessato a valorizzare il nostro mondo, spesso maltrattato. Credo che l’intrattenimento sarà un business importante nel futuro. Se andrà a buon fine? Siamo un popolo avverso affratellato insieme: c’è chi è grande, chi è medio, chi è piccolo. A volte trovare un fattore comune non e’ semplice e lo abbiamo dimostrato in passato ma credo che sotto questo aspetto ci sia volontà di cambiare”.