Un ex funzionario della FIFA coinvolto in uno scandalo di corruzione ha fatto sapere che un pagamento di 500.000 euro – che i pubblici ministeri hanno considerato come tangente – era in realtà un prestito per aiutarlo a coprire 9 milioni di euro di debiti personali.
Lo riporta Bloomberg, spiegando che Jerome Valcke, ex segretario generale della FIFA, si è così difeso durante il suo secondo giorno di testimonianza presso il Tribunale penale federale svizzero a Bellinzona, dove è sotto processo per aver accettato tangenti da un uomo d’affari greco, Dinos Deris.
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Valcke ha detto alla corte di aver avuto più di 10 milioni di franchi svizzeri (9,3 milioni di euro) di debiti al momento in cui ha chiesto il prestito a Deris nel 2013. In precedenza, durante gli interrogatori del 2017, aveva detto ai pubblici ministeri svizzeri che i suoi debiti erano vicini a 4 milioni di franchi.
«Non conosco molte persone a cui chiedere soldi. Dovevo trovare qualcuno che me li prestasse, così ho chiesto a Dinos», ha spiegato Valcke. Gli scambi in aula hanno fatto luce sullo stile di vita sfarzoso di cui godono i vertici della FIFA dalla vendita – per centinaia di milioni di dollari – dei diritti televisivi dei tornei calcistici in tutto il mondo.
Nell’aprile del 2014 Valcke ha scritto a Deris chiedendo un secondo prestito dopo aver ottenuto i primi 500.000 euro. «Ciao Dinos, una domanda. Per farla breve. Devo trovare 1 milione di euro!! Puoi concedermi un prestito rimborsabile il prossimo dicembre in vista dei nostri affari futuri?», si legge in una mail.
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Valcke ha detto alla corte che i suoi debiti derivavano dall’acquisto di due proprietà in Svizzera e di una barca. È anche accusato di cattiva gestione criminale aggravata legata alla sua mancata comunicazione alla FIFA dell’aiuto finanziario che avrebbe ricevuto per acquistare una terza proprietà, una villa in Sardegna. Valcke, da parte sua, ha respinto l’accusa di corruzione e ha detto di non aver mai accettato denaro, a parte un prestito dal greco.