La politica dice no, nonostante tutto sembrasse indirizzato verso il via libera: la Commissione Bilancio della Camera ha infatti escluso l’introduzione del credito d’imposta del 50 per cento sulle sponsorizzazioni sportive dagli emendamenti allegati dal DL Rilancio. Con l’ira delle diverse leghe italiane che continuano a puntare forte sulla misura per salvaguardare l’attività sportiva in Italia.
Lega Pro, Lega Basket Serie A (nella foto il Presidente Umberto Gandini), Lega nazionale pallacanestro, Lega volley femminile, Lega volley maschile, Lega Basket femminile e Fidal Runcard si sono riunite nel Comitato 4.0 proprio per spingere la politica ad introdurre la misura del credito d’imposta nello sport. Ma lo stop è stato decisamente inaspettato.
Per Umberto Gandini, presidente della Lega basket A, è «una decisione incomprensibile anche perché si trattava di un intervento a costo zero», come riporta la Gazzetta dello Sport. Massimo Righi, numero uno dei club del volley maschile, parla di «miopia assoluta».
«Siamo rimasti delusi e sconcertati – si legge in un comunicato del Comitato 4.0 – dall’improvvisa cancellazione dell’emendamento sul credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive in commissione Bilancio alla Camera. Prendiamo atto della sua apertura e ribadiamo il desiderio di incontrarla, e con lei il ministro Gualtieri, per trovare al più presto una soluzione soddisfacente per lo sport che rappresentiamo e per tutto il sistema sportivo italiano».
Il provvedimento, sottolineano le Leghe, «è indispensabile per le nostre società le cui risorse dipendono, in gran parte dal sostegno assicurato attraverso le sponsorizzazioni da proprietari e partner commerciali. Un sostegno che la crisi post Covid-19 mette a serissimo rischio. Sono già decine i club che hanno dovuto rinunciare al loro percorso sportivo, ridotto i budget e tagliato gli investimenti per i settori giovanili. Come le nostre analisi dimostrano l’intervento richiesto si ripaga in gran parte da sé e non toglie risorse alla collettività. Sarebbe stato fondamentale poter contare sull’agevolazione fiscale in queste settimane per evitare danni gravi e soprattutto irreversibili. Nei giorni scorsi avevamo ricevuto qualificate e molteplici rassicurazioni da parlamentari e rappresentanti dell’Esecutivo sull’esito positivo dell’iter parlamentare. Così non è stato».
Gandini, numero 1 della Lega Basket, ha poi aggiunto alla Gazzetta dello Sport: «Per le società il credito di imposta era ed è un passaggio cruciale. L’84 per cento dei ricavi delle società di pallacanestro è dato dalle sponsorizzazioni. Ci sarebbe stato un mancato introito di 96 milioni – spiega Gandini – Ma la riduzione dei budget significherà meno entrate fiscali, con un danno di 120 milioni di euro per lo Stato». Il provvedimento, secondo la proposta del Comitato 4.0, riguardava società con ricavi fino a 15 milioni e relativamente a contratti fino a tre anni e fino ad un massimo di 400mila euro. Non quindi i club di calcio di A e B, ma piuttosto tutte le altre società sportive, che non vivono di diritti tv ma spesso di sponsorizzazioni anche a livello locale.
Sul tema è intervenuto anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. «Anche io mi unisco alla delusione di Lega Pro, Lega Basket serie A, Lega nazionale pallacanestro, Lega volley Maschile, Lega volley femminile e Lega basket femminile. Avevo espresso il parere positivo agli emendamenti sul credito d’imposta, e mi ha sorpreso il parere negativo del Mef e il successivo voto contrario della Commissione. Sono già al lavoro, come dichiarato oggi pomeriggio, per trovare le risorse necessarie».
I club del volley, tuttavia, sottolineano l’occasione perduta di «un’azione strutturale nei confronti del sistema. Invece si è scelta un’operazione a pioggia che non so che valore abbia – dice ancora il presidente Righi -. Noi della pallavolo di serie A maschile abbiamo già perso 7 società, ma è facile che saranno molte quelle che scompariranno. Mettendo in crisi famiglie e soprattutto privando migliaia di giovani della possibilità di fare sport».