Contributi a fondo perduto Coronavirus per le imprese – Il governo sta pensando a degli indennizzi a fondo perduto per le piccole e media imprese secondo un modello già adottato da Francia e Germania.
Lo ha anticipato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, parlando del Decreto Aprile allo studio del governo per fronteggiare l’emergenza economica legata all’epidemia di Covid-19.
Patuanelli ha anche parlato di cifre. La platea, ha spiegato il ministro, «è di circa 4 milioni di imprese» e servirebbe uno stanziamento importante. E per un indennizzo intorno ai 10.000 euro, ad esempio, si parlerebbe di 40 miliardi di liquidità a fondo perduto.
L’ Italia vorrebbe, in pratica, accodarsi a Germania e Francia che hanno già varato i loro schemi di aiuto sotto forma di sovvenzioni dirette, ottenendo anche il via liber della Commissione europea. Due modelli alquanto diversi, non fosse altro per le dimensioni dell’intervento.
Contributi a fondo perduto Coronavirus – Il modello francese
Il modello francese si caratterizza per un bonus diretto di 1.500 euro (elevabili a 6.500 solo se si sommano una serie di condizioni).
Contributi a fondo perduto Coronavirus – Il modello tedesco
La Germania invece, come ha osservato lo stesso ministro Patuanelli, ha scelto un meccanismo che prevede 9mila euro per imprese sotto i 10 dipendenti e 14mila euro sotto i 25 dipendenti. In realtà, il piano tedesco punta a elargizioni a fondo perduto anche per le grandi imprese.
Contributi a fondo perduto Coronavirus – L’ipotesi allo studio in Italia
L’Italia invece guarda solo alle microimprese e alle pmi. È presto per dire a quanto potrebbero ammontare gli aiuti, anche se si ragiona più nei termini dello schema francese, per interventi tra 1.000 e 2.000 euro.
Tutto però dipenderà dalla reale disponibilità delle risorse nel decreto di aprile.
L’istruttoria sui contributi a fondo perduto Coronavirus, che viene fatta in tandem tra ministero dello Sviluppo economico e ministero dell’Economia, punta a un sistema di voucher parametrato alla perdita effettiva di fatturato rispetto ai primi mesi di riferimento del 2019.
Non è ancora deciso il perimetro dei settori che sarebbero interessati (si pensa a quelli più colpiti ma in parte anche a quelli connessi alla stessa filiera).
Patuanelli ha fatto riferimento in modo teorico alla platea delle microimprese e pmi italiane, che sono milioni.
Se si ragiona sui 1.000 euro, ha detto il ministro, l’ordine di grandezza sarebbe di 4 miliardi. Se invece si ragiona sui 10.000 euro si arriva a 40 miliardi. Ma non significa ovviamente che siano questi gli stanziamenti che potranno entrare nel prossimo Decreto Aprile.