Allenamenti dal 4 maggio? Lo scetticismo dei medici

La Figc è al lavoro per far ricominciare l’attività dei calciatori professionisti, a partire dalla Serie A, il prossimo 4 maggio, nonostante i pareri discordanti nella comunità scientifica sull’opportunità di…

Serie A date 2020 2021

La Figc è al lavoro per far ricominciare l’attività dei calciatori professionisti, a partire dalla Serie A, il prossimo 4 maggio, nonostante i pareri discordanti nella comunità scientifica sull’opportunità di far ripartire gli allenamenti già in questa fase in cui l’emergenza Coronavirus non è ancora cessata.

Il presidente Gravina resta ancorato alle parole del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che nei giorni scorsi ha promesso di riaprire gli allenamenti il 4 maggio se le cose dovessero migliorare in maniera significativa.

Dal fronte scientifico arrivano però le parole di Giovanni Rezza, responsabile del reparto malattie infettive dell’ Istituto Superiore della Sanità, che ieri ha detto la sua nella consueta conferenza stampa della protezione civile.

«Fosse per me non darei parere favorevole», ha spiegato Rezza. Il calcio «è uno sport di contatto e il contatto può favorire la circolazione del virus. Anche l’ipotesi di test ripetuti mi sembra un po’ tirata», ha aggiunto l’epidemiologo. Rezza aspetterebbe settembre e per adesso il campionato lo lascerebbe chiuso: «Il mio è solo un parere anche se credo che il Comitato scientifico sarebbe d’ accordo con me. Ma è chiaro che a decidere sarà il governo».

Parole condivise dal presidente del Torino e di Rcs (società editrice di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), Urbano Cairo.

«Ha ragione Rezza, riprendere il campionato a fine maggio è impossibile. Ha parlato un uomo di scienza, dicendo una cosa che sostengo da tempo perché ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale non si può pensare di giocare tra un mese e mezzo e aggiungo purtroppo, considerando che, oltre al Torino, ho la Gazzetta dello Sport», ha affermato Cairo.

Diametralmente opposta la posizione della Lazio che, attraverso il suo portavoce, Arturo Diaconale, ha replicato con durezza a Rezza: «Alle volte il tifo dà alla testa (Rezza è romanista, ndr). Gli scienziati sarebbero molto più utili se invece di occuparsi di queste cose trovassero il modo di fronteggiare il virus e trovare un vaccino».