L’emergenza Coronavirus potrebbe dare un’accelerata alla tanto discussa riforma dei calendari. Mentre la FIFA parla di “Piano Marshall” e la UEFA si prepara a comunicare i primi risultati dei suoi gruppi di lavoro, alcuni club e agenti di calciatori starebbero studiando una vera e propria rivoluzione.
Lo riporta “La Repubblica”, che spiega come in vista del Mondiale di Qatar 2022 – che si terrà d’inverno – ci sia l’idea di programmare da qui al giugno 2023, per ogni lega nazionale, due stagioni di campionati di Apertura e di Clausura.
Si tratta, questo, di un modello sudamericano in uso fino al 2014 in Argentina e in vigore in Uruguay, che lascerebbe spazio a una Champions allargata (più posti fissi per le big), andrebbe a salvaguardare gli impegni delle Nazionali e renderebbe meno stressante e pericoloso il calendario per la salute dei giocatori.
Il nuovo sistema offrirebbe inoltre ai broadcaster un pacchetto di diritti tv e web ancora più appetibile, con meno partite, ma più interessanti. E nuovi introiti, in una fase che può costare a tutto il sistema calcio il 40% di contrazione degli utili.
L’idea nasce da due presupposti: la ripresa, ritardata a giugno-luglio, della stagione in corso oppure la cancellazione, con annesso rischio di ricorsi per le forzature su promozioni e retrocessioni. In entrambi i casi la prossima stagione potrebbe non cominciare nei tempi previsti (da agosto 2020 a maggio 2021), ma il rinvio di EURO 2020 non consente dilatazioni del calendario.
Il nuovo progetto prevede invece un calendario meno intasato nel 2020/21: dall’autunno inoltrato a fine aprile campionato di Apertura (partite di sola andata, ci sarebbe posto anche per un paio di squadre in più), finali di Champions ed Europa League prima di EURO 2020 e Olimpiade, Clausura con date flessibili da stabilire (esempio ottobre 2021-marzo 2022), chiusura con finale play-off tra le vincitrici delle due fasi.
Dopo la sosta di un mese, comincerebbe la stagione 2022/23: Apertura da chiudere entro ottobre, per permettere alle Nazionali il ritiro premondiale e, al rientro dal Qatar, Clausura e normale stagione di Champions e coppe, magari con il nuovo Mondiale per Club della FIFA a giugno 2023.
Rimangono ovviamente diverse incognite, dal mercato d’inverno ai criteri di accesso alle coppe europee. Ma UEFA, ECA, Leghe e Fifpro hanno appena stipulato un patto comune: qualunque progetto rivoluzionario che seguirà la pandemia Coronavirus dovrà tenerne conto.