L’emergenza Coronavirus ha messo in crisi anche il sistema calcio. Il mondo del pallone, in attesa di capire quando si potrà rimettere in moto, è al lavoro per trovare nuove risorse in grado di coprire i mancati ricavi derivanti dallo stop forzato a cui è sottoposto in questo periodo.
Tra le idee messe sul tavolo dalla Lega Serie A c’è anche la creazione di nuove fonti di reddito, sia rivisitando il Decreto Dignità (cancellando il divieto di pubblicità imposto alle società di scommesse), ma anche studiando un “Nuovo Totocalcio”, un gioco moderno da quale ottenere una parte dei ricavi necessari.
[cfDaznAlmanaccoCalcioPlayer]
Come spiega il “Corriere dello Sport”, il Totocalcio fu fondamentale per il finanziamento dello sport italiano nel secondo dopoguerra. Gli introiti erano divisi tra montepremi (45%), Stato (16%), CONI (7%), FIGC (5%), SISAL (20%) e le ricevitorie (7%).
Oggi il Totocalcio, investito dalle scommesse online, è diventato un gioco di nicchia. Tuttavia, SISAL si mette a disposizione per studiare delle novità, come spiegano i vertici al CdS: «Siamo molto favorevoli, certo. Il gioco l’abbiamo inventato noi, ed è motivo di orgoglio pensare che oggi se ne parli in questi termini».
«Abbiamo tutte le competenze per dare una mano – hanno aggiunto –, ma noi siamo una concessionaria, deve essere il governo – eventualmente – a convocarci. E’ chiaro che bisogna trovare una formula nuova che consideri l’evoluzione del campionato e che coinvolga anche i mezzi digitali».
A tal proposito, il quotidiano ha parlato anche con Matteo Mauri, responsabile della comunicazione Dogane e Monopoli: «Già un anno fa c’era l’intenzione di rilanciare la formula del Totocalcio: si era ipotizzato di fare una schedina 7+7, cioè 7 risultati fissi più 7 combinazioni nel primo tempo, ma era una fase di studio, poi il progetto venne accantonato».
Chissà che ora l’idea non possa tornare di moda, per rilanciare un gioco datato, ma che potrebbe contribuire a salvare il pallone da una crisi che rischia di avere effetti devastanti.