La Roma e Friedkin studiano il voluntary agreement FPF

L’arrivo di Dan Friedkin può aprire alla Roma le porte del voluntary agreement con l’Uefa in chiave Fair Play Finanziario. Mentre la trattativa per la cessione del club da James Pallotta…

Roma distribuzione materiale coronavirus

L’arrivo di Dan Friedkin può aprire alla Roma le porte del voluntary agreement con l’Uefa in chiave Fair Play Finanziario. Mentre la trattativa per la cessione del club da James Pallotta all’imprenditore texano prosegue seguendo i tempi tecnici, nella società giallorossa si sta già studiando il futuro prossimo, soprattutto in termini di FPF.

Conclusa la due diligence, presto sarà convocato il board del Friedkin Group per l’assenso dell’acquisto, poi sarà il turno delle firme (tra fine febbraio e primi di marzo) e infine partirà l’Opa in Borsa, con valutazione a 790 milioni di euro. L’uomo operativo della famiglia Friedkin sarà il figlio di Dan, Ryan, che potrebbe anche trasferirsi nella Capitale.

Intanto, spiega la Gazzetta dello Sport, si stanno già valutando le possibilità in chiave Uefa per il Fair Play Finanziario. La Roma infatti potrebbe diventare il primo club ad accedere al voluntary agreement, che viene concesso ai nuovi proprietari per poter investire con maggiore libertà. Il limite della perdita consentita a -30 milioni di euro nel triennio, perciò, potrebbe essere aumentato, tenendo tuttavia conto della solvibilità dell’investitore, del fatturato di partenza e del piano di rientro, con una tempistica da modulare.

Nel frattempo anche la società potrebbe essere rivoluzionata. Il primo a lasciare il club potrebbe essere il ds Petrachi, in bilico con ipotesi anche di rescissione per ora smentite da Trigoria. Si fanno però già i nomi dei possibili sostituti: il sogno è Berta dell’Atletico Madrid e altrettanto difficile è la pista che porta a Paratici, mentre l’opzione più percorribile sembra quella di Faggiano del Parma.

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