Lotito e Salernitana: costretto a cedere in caso di promozione

Da un lato un terzo posto – con vista sul secondo – dall’altro una quinta posizione in classifica, a due punti dalla promozione diretta. Sono questi i risultati finora conseguiti…

Lotito emendamento diga Molise

Da un lato un terzo posto – con vista sul secondo – dall’altro una quinta posizione in classifica, a due punti dalla promozione diretta. Sono questi i risultati finora conseguiti da Lazio e Salernitana, per la gioia di Claudio Lotito.

Proprio gli ottimi risultati della Salernitana potrebbero portare a una cessione del club, in caso di promozione in Serie A. Almeno sulla carta, anzi sulle carte visto che – come riporta “La Gazzetta dello Sport” – si parla di Noif (Norme organizzative interne federali), e in caso di raggiungimento della massima serie la Salernitana targata Lotito-Mezzaroma dovrà essere ceduta.

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L’attuale assetto proprietario vede il pacchetto azionario diviso fra due società, la Omnia Service che fa riferimento a Enrico Lotito, figlio del proprietario della Lazio, e la Morgenstern di cui è amministratore Marco Mezzaroma, cognato del presidente biancoceleste.

Nel comma 1 dell’articolo 16 bis, si stabilisce che «non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale». In realtà ci si trova già in un regime di deroga o «concessione», fornita proprio per incoraggiare la ripartenza di quelle che sono considerate grandi piazze calcistiche (altro esempio è quello del Bari di De Laurentiis).

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A tal proposito non troverebbero conferma le voci di un intervento normativo, che possa lasciare aperto uno spazio al mantenimento della proprietà. Gli spazi «politici» non possono determinare un cambio in corsa delle norme. Inoltre, le Noif fissano un limite per «parenti o affini entro il quarto grado riconducibili, anche indirettamente, alla maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali».

Per quanto riguarda i tempi, nelle sue «disposizioni transitorie» la Figc assegna ai soggetti interessati «un termine perentorio non superiore a 30 giorni, entro il quale dovrà darsi luogo alla cessazione della situazione di controllo». Anche per ridurre al minimo eventuali abusi di posizione dominante sul mercato.

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