«Sono soddisfatto di me, ho provato a fare il meglio che posso per la Roma». Parola del presidente della Roma James Pallotta, che commenta così a Repubblica la situazione in casa giallorossa.
Molto ruota intorno alla trattativa con Dan Friedkin, che potrebbe portare anche all’addio dell’attuale patron della Roma. Anche se, sulle indiscrezioni, Pallotta risponde secco: «Mi fanno morire dal ridere», le parole del presidente giallorosso riportate dal quotidiano. E sulla trattativa in generale, Pallotta spiega: «Farò solo ciò che è meglio per la Roma, non importa cosa sia».
«Non ho bisogno di ringraziamenti o elogi – conclude Pallotta – sono a mio agio perché ho lavorato duro per la Roma e la amo. Devo solo essere soddisfatto di aver fatto del mio meglio».
Nella giornata di ieri, il Sole 24 Ore parlava di improvvisa frenata nella trattativa tra l’imprenditore texano e il proprietario della Roma. Dopo settimane di discussioni, con il coinvolgimento degli advisor Goldman Sachs e JP Morgan e dei legali di Chiomenti e Tonucci, la trattativa si sarebbe fermata davanti a uno scoglio: quello economico e della valutazione del club. Friedkin non sarebbe disposto a superare una certa cifra, anche perché l’uomo d’affari texano avrebbe fatto un’offerta con una significativa iniezione di liquidità per la società giallorossa, alle prese con un aumento di capitale da 150 milioni.
Al contrario, Pallotta e gli altri investitori a lui collegati puntano ad uscire dalla società monetizzando la partecipazione. Come da noi scritto in passato, Pallotta e soci soci hanno infatti investito nella Roma un totale di circa 262,2 milioni di euro. Tra i fattori da considerare per la valutazione della società – segnala il Sole 24 Ore – ci sono la capitalizzazione di Borsa del club (circa 400 milioni), debiti per circa 250 milioni, l’aumento di capitale di 150 milioni e tutto il discorso legato al progetto per la realizzazione del nuovo stadio.