Intercettato al termine dell’incontro con il Comune di Milano, a proposito del progetto per il nuovo stadio di San Siro, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. Diversi i temi toccati assieme all’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello.
A cominciare dal “Meazza”: «Si è molto parlato di ingombro, perché che ci siano tre, due o un anello è abbastanza irrilevante da un punto di vista dell’occupazione dello spazio. Allora il Comune, come da sua delibera, ci terrebbe a mantenere una vocazione sportiva naturalmente, ma a tenere l’ingombro», ha spiegato Scaroni.
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«Noi – ha aggiunto – analizzeremo questa come prima ipotesi. Un’ipotesi un po’, detta in termini positivi, innovativa, perché non si sono mai visti due stadi uno a cento metri dall’altro. Qualora questa ipotesi non sia percorribile, per quanto ci riguarda, il Comune si è dichiarato disponibile ad analizzare altre ipotesi che riducano l’ingombro».
Il presidente del Milan ha aggiunto che durante l’incontro «on abbiamo parlato di volumetrie», e nemmeno di una valutazione dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda i tempi, il presidente rossonero ha spiegato che questi «hanno anche il ritmo della Sovrintendenza. Quindi l’ideale sarebbe trovare un’intesa con il Comune da sottoporre poi alla Sovrintendenza. Idealmente sarebbe questo il processo».
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«Noi oggi abbiamo parlato dello stadio attuale, del suo ingombro e di quanto sia compatibile con la costruzione di un nuovo stadio affianco. Tutti gli altri temi sostanzialmente non sono stati trattati: non si è parlato di metri quadri, non si è parlato di quanto vale il Meazza», ha proseguito.
Sulla percorribilità di una soluzione innovativa, Scaroni ha aggiunto: «La risposta non gliela posso dare io perché non faccio l’architetto, tanto meno l’architetto di stadi. Quando dico innovativa intendo dire che mi sembra, e parlo con beneficio d’inventario, che uno dovrebbe spiegarmi in quale Paese al mondo nella stessa area ci sono due stadi, uno vecchio e uno nuovo, uno accanto all’altro. Francamente non mi ricordo di averlo mai visto. Poi per carità, magari essere “first” è anche bello, certe volte però magari è un po’ stupido. Non so ancora dove siamo in questo», ha concluso.