La Figc indaga su Juve Stabia e Trapani: nel mirino la multiproprietà di Petroni

La Figc ha concluso l’indagine in merito ad un presunto caso di “multiproprietà” che vede coinvolto Fabio Petroni, oggi proprietario del Trapani e fino alla scorsa stagione socio della Juve Stabia.

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La Figc ha concluso l’indagine in merito ad un presunto caso di “multiproprietà” che vede coinvolto Fabio Petroni, oggi proprietario del Trapani e fino alla scorsa stagione socio della Juve Stabia.

Come riporta il Sole 24 Ore, nove soggetti tra le due società hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini da parte della Figc: al centro l’accusa secondo cui Petroni avrebbe “rivestito contemporaneamente il ruolo di socio” in entrambe le società “dal 21 giugno al 9 luglio 2019”, in violazione dell’articolo 16 bis del Noif che regola appunto le multiproprietà, vietando partecipazioni di un singolo soggetto in più società. Petroni, secondo l’accusa, era ancora socio della Juve Stabia nel momento in cui ha rilevato il Trapani, lo scorso 21 giugno, in un affare che ha permesso l’iscrizione dei siciliani in Serie B.

Indagine che tuttavia non sembra destare preoccupazioni nei due club, che attualmente non risultano essere deferiti. L’ufficio legale Trapani ha spiegato che la società “non ha nulla da temere in ordine alle contestazioni della Procura federale e ad una propria ipotetica responsabilità oggettiva: contestazioni che saranno puntualmente smentite dalla documentazione che verrà fornita agli organi inquirenti e già in parte acquisita dalla Figc”. Per quanto riguarda invece la posizione di Petroni e la sua presenza tra i soci della Juve Stabia, la stessa viene definita una “esperienza conclusasi nel maggio 2019 per divergenze legate a modalità gestionali non condivise”. Inoltre, i legali precisano come Petroni non abbia “mai svolto alcun ruolo gestionale all’interno della Juve Stabia”.

Posizione su sui si è schierata anche la Juve Stabia: “Nelle scorse settimane la Procura federale ha condotto indagini ascoltando numerosi tesserati. In quella sede, i tesserati convocati hanno già fornito agli organi inquirenti le informazioni richieste e consegnato la relativa documentazione. La società precisa comunque che trattasi di una comunicazione di conclusione indagini e non di un deferimento. Deve anche essere evidenziato che da un rapido esame emergono esclusivamente violazioni di natura formale, quali il ritardo nell’invio di taluni documenti. La società ritiene di aver operato con la massima correttezza e nell’assoluto rispetto sia delle normative civilistiche che sportive, come già documentato ai competenti organismi federali ed all’organo di controllo della Federazione, tanto è vero che è stata regolarmente iscritta senza alcuna contestazione al campionato di Serie B della corrente stagione sportiva. La società comunque ha già dato incarico a professionisti di fiducia per tutelarsi in tutte le sedi competenti, i quali professionisti hanno richiesto tutti gli atti dell’indagine”.

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