Il mercato dei diritti televisivi è in continua evoluzione. In questo momento, quello tradizionale sta vivendo una fase complicata, motivo per cui – a due anni di distanza dal prossimo ciclo di diritti – la Lega calcio sta pensando all’ormai noto canale della Serie A.
Un prodotto e un abbonamento unici per il tifoso, a prezzi minori, ma con la possibilità da parte dei presidenti di incassare di più. Tutto questo – spiega “Il Fatto Quotidiano” – nel 2021, quando scadranno i contratti attuali e quando Mediapro potrebbe rientrare in corsa per collaborare.
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La vecchia asta, infatti, ha lasciato in eredità alla Lega i 64 milioni versati proprio dal gruppo audiovisivo spagnolo, oggetto di contenzioso legale, ma utili a far ripartire il dialogo. L’idea è che la Lega diventi editore di se stessa, attraverso una nuova società che già esiste, la Lega service. Mediapro sarebbe un partner commerciale e industriale, che mette a disposizione mezzi, competenze, e capitali, garantendo la parte più a rischio del famoso miliardo annuo, che i club sognano come quota minima per i diritti tv.
La proposta spagnola si dovrebbe spingere addirittura su due trienni. Costruito il proprio prodotto, andrebbero poi trovati i soldi sul mercato: pay-tv (Sky potrà continuare a trasmettere il calcio, ma con business minore), OTT (a partire proprio da Dazn), Telco (compagnie telefoniche). Tutti distributori di un prodotto già confezionato, senza esclusive. Per i primi studi così i ricavi potrebbero crescere fino a 1,5 miliardi.
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Il rischio c’è, ed è legato ai costi, che salirebbero fino a circa 150 milioni a stagione. Il piano è nel cassetto del nuovo a.d. Luigi De Siervo, che viene da Infront, ed è stato scelto proprio per valorizzare i diritti tv. Per il tifoso, la novità vorrebbe dire un nuovo canale da vedere come preferisce, 7 giorni su 7, partite sabato e domenica e programmi tutta la settimana, 3.500 ore di contenuti a stagione. Un prodotto unico, declinato in maniera (e prezzo) differente a seconda delle piattaforme: il 4K e il massimo della tecnologia su satellite, offerta basic su smartphone e streaming.
I prezzi sarebbero sicuramente più bassi (da circa 30 euro al mese), e non ci sarebbero i tanto criticati doppi abbonamenti. Si tratta ancora di un’idea, ma avere un progetto già avviato, permetterebbe alla Lega di presentarsi alla prossima asta con un ‘alternativa e l’asticella alta, e questa volta la Serie A non vuole farsi trovare impreparata.